Giorgetti: “Teniamo a rientro cervelli, ma eliminare distorsioni norma”

Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

MADRID. – ”Le modifiche del decreto legislativo presenteranno un regime agevolativo pari o addirittura migliore a quello applicato negli altri paesi europei, agendo per eliminare le distorsioni”. Ad assicurarlo, rispondendo a ben due interrogazioni al question time in Senato, è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che interviene sulla stretta annunciata dal governo in merito alle agevolazioni fiscali per chi rientra dall’estero, i cosiddetti “impatriati”. 

“In questi giorni c’è una miriade di commenti rispetto a delle bozze più o meno autorizzate, anzi non autorizzate, che circolano sui media, rispetto a questo decreto legislativo e altri provvedimenti di bilancio. Discuteremo ampiamente delle proposte del governo quando verranno codificate correttamente” premette il ministro. 

Che spiega gli obiettivi dell’esecutivo: “Se parliamo di rientro dei cervelli, questo governo ci tiene: ma abbiamo applicato il nostro ‘modesto cervello’ ad alcuni fenomeni assolutamente da censurare”. “Tipo – aggiunge – che qualcuno rientra e prende la residenza al sud per avere una maggiore detrazione, e poi non contribuisce allo sviluppo del meridione, ma va a lavorare da qualche altra parte. Oppure le pratiche elusive adottate da gruppi che, pur rimanendo nel proprio perimetro societario, trovavano il modo di suddividere il vantaggio tra il dipendente e il gruppo per metterlo a carico dello stato. O come nel caso del rientro dei ‘cervelli calciatori’, su cui una riflessione andrebbe fatta per l’effetto distruttivo nei confronti del vivaio dei calciatori italiani, che trovano una concorrenza impropria da parte di soggetti che entrando in Italia costano la metà. Io dico semplicemente che dei 24.450 impatriati, i ricercatori e docenti sono circa 1.200, gli altri sono manager, top manager o semplicemente persone che hanno sfruttato un’agevolazione, che ha un effetto sulle casse dello stato valutabile in 1,3 mld di euro annui”. 

Giorgetti specifica infine che “il nuovo impianto normativo non pregiudicherà l’ingresso di lavoratori in settori come sanità e formazione. Il requisito richiesto è quello dell’elevata qualificazione e specializzazione. L’impegno del Governo per la tutela delle aree di confine si esplica attraverso una serie di misure, quale ad esempio la recente legge di ratifica con la Svizzera per i lavoratori transfrontalieri; non da ultimo, nel disegno di legge di bilancio sarà rifinanziato il Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale e le Province autonome”. 

Soddisfatti solo in parte i senatori interroganti: “Mi tranquillizza il fatto che sia solo una bozza e che venga ancora discussa” replica in aula la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger, per poi però aggiungere che i provvedimenti citati da Giorgetti “a favore della Provincia autonoma non vanno proprio a risolvere la problematica della fuga dei cervelli, soprattutto in Südtirol. Occorre un forte incentivo; chiedo pertanto che quando ridiscuterete questo provvedimento teniate conto di questo e anche di una normativa transitoria, perché non è possibile che famiglie che si sono fidate della legislazione vigente si trovino ad un tratto in una situazione completamente diversa”. 

A interrogare il ministro anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ricordando che il suo governo aveva introdotto questa norma nel 2015: “Se lei vuol fare sul serio, noi ci stiamo. Se cioè lei vuole contrastare i fenomeni elusivi di questa norma, troverà nel Gruppo Italia Viva-Il Centro-RenewEurope la massima disponibilità. Il punto fondamentale è un altro, signor ministro, ossia che lei non può considerare insignificante il fatto che ci sono migliaia di persone che hanno già deciso di rientrare – e se sono manager è un bene, se sono quadri medio-bassi è comunque un bene -, che vogliono tornare in Italia e che hanno già firmato i contratti partendo dal presupposto di avere questa agevolazione fiscale”.

(Redazione/9colonne)

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