Schlein: “Governo vuole colpire il Sud, ci opporremo ad autonomia”

MADRID. – “Denunciamo un disegno in questo primo anno di governo: mettendo in fila le misure viene da chiederci, e non siamo i soli, cosa abbia questo governo contro il sud”. Lo afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein, in conferenza stampa alla Camera sul decreto legge Sud, all’esame di Montecitorio. Insieme alla segretaria, collegata da remoto, sono intervenuti i due capigruppo, il responsabile coesione territoriale e Sud, Marco Sarracino e il capogruppo in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.

“A partire dalla prima manovra – continua – ma anche dal decreto lavoro del primo maggio, hanno scelto di contrastate i poveri e non la povertà smantellando l’unico strumento disponibile come il reddito di cittadinanza. Sempre con il decreto primo maggio hanno deciso di facilitare la precarietà e il ricorso ai contratti a termine. Così è difficile favorire la natalità, le due cose sono estremamente collegate” sottolinea la leader dem, ricordando anche “i giochi di prestigio per rinviare a oltranza il dibattito sulla proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo”.

“Vogliono andare avanti a spallate con il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, continueremo a contrastarlo con ogni forza perché è un provvedimento che vuole ulteriormente spaccare un paese che ha bisogno invece di essere ricucito” sottolinea ancora Schlein, che a proposito dell’ex Ilva aggiunge: “Nel Pnrr c’è una ferita ulteriore sul dossier Ilva, se il governo cancella 1 miliardo per la decarbonizzazione sta mettendo a rischio il futuro della città di Taranto. Manca inoltre un piano industriale per poter rilanciare nuova impresa e lavoro di qualità per il sud”.

In merito alla stretta del governo sui bonus fiscali per chi rientra in Italia, Schlein infine commenta: “Questo governo ha un problema con il sud, vuole colpire il sud: il governo si fermi sulla misura sui rientri agevolati, perché è una misura che ha aiutato molti lavoratori che si sono trasferiti all’estero a poter rientrare. Per chi vuole rientrare al sud per ripopolare alcuni territori ora c’è un 40% in meno di agevolazione”.

“Il governo è totalmente incapace di rispondere alla domanda del mezzogiorno per sostenere con politiche serie e strutturali la crescita economica e la coesione sociale di quei territori. Questo è un decreto contro il sud che fa scelte sbagliate, se non dannose, a partire dalla decisione di renderlo una Zes unica, senza risorse adeguate e che rischia di aggravare una china pericolosa intrapresa in questo primo anno di governo. Insieme all’autonomia differenziata il decreto sud sarà un fronte di battaglia del Pd, e ci auguriamo di tutte le opposizioni”: così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.

Mentre il suo omologo al Senato Francesco Boccia rincara la dose: “Il dato politico più evidente è che questo è un decreto sud che danneggia il sud: credo che sia un record nella storia parlamentare recente. E si somma purtroppo all’atteggiamento di bullismo parlamentare che i ministri Calderoli e Fitto stanno avendo da qualche mese a questa parte. Da un lato Calderoli spacca l’Italia in mille pezzi, mentre Fitto accentra la cassa. Visioni di sviluppo del mezzogiorno zero, comune denominatore tra i due ministri è la divisione chirurgica della gestione finanziaria del potere. Una sorta di film dell’orrore che abbiamo già vissuto, ci ricorda il periodo 2008-11”.

“La cosa che più ci preoccupa – prosegue Boccia – è il combinato disposto tra questo decreto sud, punitivo per il mezzogiorno e il ddl Calderoli, che è uno ‘spacca Italia’ e le cui dinamiche parlamentari sono sempre più preoccupanti: aspettiamo una risposta dalla commissione Affari costituzionali del Senato al presidente della Bicamerale, Silvestro, perché da ciò capiremo se questa bicamerale, che ha un rilievo costituzionale, ha ancora un senso oppure no. Oggi abbiamo Calderoli che ha occupato la prima commissione del Senato e la Bicamerale che forse non si esprimerà…”.

“La manovra che ci riporta agli anni bui del 2008-10” prosegue ancora il presidente dei senatori dem, che ribadisce: “Abbiamo concordato con la presidente Braga e con la segretaria Schlein che inizieremo a fare audizioni autonome se non arrivano i testi in queste ore”. “Chiedo alla maggioranza – conclude Boccia – di seguire le parole del presidente Mattarella, che ricorda a tutti noi come la protezione sociale e il welfare siano determinanti per attuare la costituzione repubblicana”.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento