Pere Aragonés difenderà l’amnistia e l’autodeterminazione al Senato

Il presidente della Generalitat, Pere Aragonès

MADRID – Su proposta del Partito Popolare, il Senato ospiterà la “Commissione Generale delle Comunità”, alla quale parteciperanno tutti i presidenti regionali conservatori ma non quelli socialisti.

Contro ogni pronostico, al conclave voluto dai “popolari” assisterà anche il presidente della Generalitat, Pere Aragonés. Ha assicurato la sua presenza per difendere l’amnistia e l’autodeterminazione. Aragonés considera necessaria l’approvazione di un progetto di Legge di Amnistia, tema oggi al centro di aspre polemiche tra conservatori e progressisti, e reclama il diritto dei catalani a decidere il proprio futuro attraverso un referendum.

Il portavoce del governo catalano, Patricia Plaja, è stato l’incaricato di confermare la presenza di Pere Aragonés al Senato. Ai giornalisti convocati alla conferenza stampa, la portavoce ha assicurato che l’esecutivo catalano approfitterà di qualunque spazio gli venga offerto. Lo farà per chiedere “la risoluzione del conflitto” e per reclamare che si ponga “fine alla repressione”.

Il portavoce dei repubblicani alla Camera bassa, Gabriel Rufián, ha commentato che Pere Aragonés andrà al Senato per difendere le proprie idee e spiegare quanto sia necessaria l’amnistia.

“Siamo stati invitati – ha detto Rufián -. E noi assisteremo”.

Non saranno presenti, invece, i presidenti regionali socialisti perché considerano che il Partito Popolare vuole trasformare l’incontro in uno strumento della sua “strategia della tensione”.

Cuca Gamarra, numero 2 dei “popolari”, ha criticato aspramente la decisione dei presidenti socialisti e considerato una “anomalia democratica” l’assenza del Governo. Ha commentato che “è una assoluta mancanza di rispetto verso le istituzioni”.

Gamarra, che ha censurato l’atteggiamento dei presidenti regionali del Psoe, non ha voluto esprimere alcun giudizio sulla partecipazione del presidente della Generalitat all’incontro.

Redazione Madrid

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