Dalla pirateria online 1,7 miliardi di danni, al via la campagna di sensibilizzazione

MADRID. – Ammontano a 1,7 miliardi di euro i danni generati in Italia dalla pirateria in termini di mancato fatturato, a cui si aggiunge un impatto negativo di 716 milioni di euro sul PIL e di 319 milioni di euro sulle entrate fiscali per lo Stato. Se ciò non bastasse è stata stimata una perdita di posti di lavoro, soprattutto fra i più giovani, di poco meno di 10.000 unità per il 2022, ciononostante il 59% degli intervistati non erano pienamente consapevoli che, a causa della pirateria, i lavoratori dell’industria audiovisiva rischiano di perdere il posto di lavoro.

Sono i dati che emergono dall’Indagine sulla pirateria audiovisiva in Italia nel 2022, e che hanno convinto il sottosegretario con delega all’editoria Alberto Barachini e l’Agcom, e parallelamente all’approvazione della nuova legge anti-pirateria varata a luglio dal Parlamento, a pensare a una campagna che, oltre alla repressione, punti anche sull’altro lato della medaglia: la sensibilizzazione degli utenti, spesso ignari della gravità dell’utilizzo del ‘pezzotto’ o degli streaming illegale.

Sono infatti circa 345 milioni gli atti di pirateria compiuti nel 2022: il 35% ha riguardato film, il 30% serie/fiction, il 23% programmi e, infine, il 12% sport live. Una nota positiva è certamente rappresentata dal fatto che il 49% dei fruitori pirata entrati in contatto con siti web oscurati ha dichiarato di essersi convertito a fonti legali.

Manca la consapevolezza

La campagna consta di uno spot pubblicitario, il cui claim è “Non aiutare la criminalità, dai un calcio alla pirateria” e che vede come testimonial d’eccezione Bobo Vieri. “Secondo un’indagine, il 59% degli intervistati che commettono un reato di pirateria lo fanno senza consapevolezza, con totale leggerezza. Questo è un grave problema: è un problema perché intanto non si capisce quale sia l’entità del reato, ma poi perché potenzialmente si aiuta la criminalità e si crea un vulnus al futuro di molti settori, dall’editoria all’audiovisivo alla televisione, all’informazione”, spiega il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, in occasione della presentazione dello spot pubblicitario contro la pirateria digitale.

“Per questo – spiega Barachini – abbiamo scelto un testimonial che speriamo e ci auguriamo possa parlare direttamente a chi commette questo reato, facendogli capire quanto sia grave e quanto sia un problema per il futuro del nostro paese”.

La legge anti-pirateria

Per Giacomo Lasorella, presidente Agcom “la prima cosa è la consapevolezza che la pirateria è un contributo alla criminalità”: proprio in seno all’Autorità garante per le comunicazioni è insediato il tavolo per definire le regole tecniche per il blocco dei siti pirata secondo quanto prevista dalla nuova legge e “faremo di tutto pe fare prima dei 6 mesi di tempo previsti”.

Legge che, secondo il presidente della Commissione Cultura della Camera, è stato “un punto di arrivo importante: questa legge quadro è un primato italiano e si riferisce a un fenomeno trasversale, percepito soprattutto nella parte sportiva ma molto presente in tutta la filiera dell’audiovisivo: anche il Parlamento europeo ci ha ringraziato per questa innovazione”.

Al punto che Massimiliano Capitano, commissario Agcom, anticipa già che “la possibilità di oscurare i siti che trasmettono illegalmente le partite è solo il primo step per consentire al paese di rimuovere altri contenuti pericolosi” come “la diffusione di notizie false che contrastano le campagne elettorali” o quelle “che mettono a rischio la salute delle persone”.

(Redazione/9colonne)

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