Israele, Biden: “Il giorno peggiore dall’Olocausto”. Netanyahu: “Stermineremo Hamas”

El presidente Joe Biden ( Jim WATSON / AFP)

MADRID. – “L’attacco di Hamas contro Israele è stato il giorno più mortale per gli ebrei dall’Olocausto”. Così il presidente americano Joe Biden di fronte ai leader della comunità ebraica a Washington. “Questo attacco è stato una campagna di pura crudeltà, non solo odio, ma pura crudeltà contro il popolo ebraico” ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca, visibilmente emozionato. Per il presidente, date le attuali circostanze “Il silenzio è complicità, e dunque mi rifiuto di tacere”.

Biden ha sottolineano di aver nuovamente parlato con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e ha confermato il fatto che gli Stati Uniti stiano in procinto di fornire ulteriore assistenza militare alle forze di difesa ebraiche. Gli Stati Uniti, ha dichiarato inoltre Biden, stanno “lavorando su ogni aspetto” della crisi degli ostaggi in Israele.

Nel frattempo, a Gaza, dove dopo la formazione in Israele di un governo di emergenza che unisce maggioranza e opposizione si attende l’offensiva “totale” dell’esercito israeliano, più di 338.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, mentre i pesanti bombardamenti dei velivoli con la Stella di David continuano a colpire l’enclave palestinese.

“Lo sfollamento di massa nella Striscia di Gaza continua”, ha affermato l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA in una dichiarazione inviata alle prime ore di oggi. Nella nottata, il numero degli sfollati a Gaza è aumentato di altre 75.000 persone rispetto al dato fornito 24 ore prima, raggiungendo quota 338.934.

La situazione a Gaza

L’unica centrale elettrica della Striscia di Gaza è a corto di carburante e, tra i continui attacchi di Israele, centinaia di persone terrorizzate cercano rifugio all’ingresso del più grande ospedale dell’enclave. Gli ospedali di Gaza sono pericolosamente a corto di scorte. C’è carenza di tutto, dalle bende ai liquidi per via endovenosa, dai letti ai farmaci essenziali, ha affermato Richard Brennan, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità. “La situazione è davvero grave”, ha detto Brennan. “Non si tratta solo del danno, della distruzione. È quella pressione psicologica. I continui bombardamenti. . . la perdita dei propri colleghi”.

L’offensiva di terra

Da parte sua, il portavoce di Tsahal Jonathan Conricus ha affermato che l’offensiva di terra avverrà “quando opportuno e adatto ai nostri scopi”. Di certo sarà condotta con la massima potenza: “Ogni uomo di Hamas è un uomo morto”, ha dichiarato Netanyahu. L’intero gabinetto di guerra israeliano ha promesso del resto di “cancellare Hamas dalla faccia della terra”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto alla nazione insieme al leader del partito di opposizione, Benny Gantz, dopo che i due hanno accettato, come detto, di formare un governo di emergenza per dirigere la guerra contro Hamas. Il gabinetto è composto da Netanyahu, Gantz e dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Durante i combattimenti con Hamas, il governo di emergenza non adotterà alcuna politica o legge non correlata, hanno affermato Netanyahu e Gantz in una dichiarazione congiunta.

Si aggrava il bilancio di sangue da entrambe le parti

Secondo i media locali, almeno 1.300 cittadini israeliani hanno perso la vita mentre almeno 3.300 sono rimasti feriti, 28 dei quali in condizioni critiche e 350 gravi. Stando agli ultimi dati ufficiali delle autorità sanitarie della Striscia di Gaza, qui il numero dei morti ha raggiunto quota 1.203, mentre sono stati censiti 5.763 feriti. In Cisgiordania sono state invece uccise 29 persone e circa 180 sono rimaste ferite. Per quanto riguarda il numero dei soldati israeliani uccisi da sabato, la cifra al momento riportata è di 220 caduti. Circa un centinaio di persone, compresi alcuni alti ufficiali di Tsahal, sono tenuti prigionieri dagli integralisti. Va sottolineato che uno dei leader politici di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che non ci saranno negoziati sul rilascio dei prigionieri israeliani fino al completamento dell’operazione messa in atto dall’organizzazione.

(Redazione/9colonne)

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