Dopo il Covid meno vaccini, allarme influenza per gli over 65

Operazioni di vaccinazione presso la Asl1 di Roma..
Operazioni di vaccinazione presso la Asl1 di Roma.. ANSA/ETTORE FERRARI

MADRID. – L’Italia continua a confrontarsi con basse coperture vaccinali contro l’influenza, specialmente tra le categorie più suscettibili alle complicanze della malattia, ossia gli anziani oltre i 65 anni e i pazienti fragili. Attualmente, il 50% di queste persone non riceve affatto la dose di vaccino antinfluenzale, oppure non ha accesso ai vaccini più adatti – i cosiddetti “potenziati” – contrariamente alle raccomandazioni del Ministero della Salute.

Questa situazione è generata da problemi burocratici, organizzativi e culturali, che danneggiano non solo la salute della popolazione più vulnerabile, ma anche la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Problemi che comportano costi aggiuntivi per ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva, e che potrebbero essere evitati attraverso un maggiore ricorso alla vaccinazione appropriata, la strategia più efficace e sicura per prevenire l’influenza, ridurre le sue complicanze e i relativi costi, sociali e sanitari.

In risposta a questa situazione, i principali esperti italiani di geriatria, igiene e sanità pubblica, riuniti in un Board, hanno sviluppato un Position Paper indirizzato alle istituzioni sanitarie, per guidare decisioni volte a migliorare i tassi di copertura vaccinale contro l’influenza presentato oggi alla Camera dei deputati, nell’ambito di una conferenza stampa promossa dall’Onorevole Simona Loizzo, in occasione della Giornata Europea dell’Influenza.

Il crollo finora mai registrato nelle coperture vaccinali – si legge nel documento – e il conseguente impatto delle epidemie influenzali sulle categorie a rischio, rendono non più procrastinabili interventi incisivi da parte dei decisori pubblici per migliorare la programmazione a livello centrale e sviluppare sinergie più efficaci a livello regionale e locale.

Soprattutto, gli autori del paper richiamano l’attenzione delle istituzioni sanitarie sul tema dell’appropriatezza vaccinale, aspetto centrale per la tutela della salute, in particolare di anziani e fragili: secondo gli esperti è necessario prevedere, già all’interno delle gare regionali, raccomandazioni chiare sulla scelta prioritaria dei vaccini anti-influenzali potenziati, che come dimostrato dalle più recenti evidenze scientifiche, sono i soli indicati e raccomandati, in virtù della loro efficacia di protezione contro il virus, per le persone più avanti negli anni e per quelle debilitate da altre patologie o precedenti trattamenti, basti pensare agli immunodepressi.

“Alla luce dell’esperienza della pandemia di Covid19, è indubbio che la prevenzione vaccinale rappresenti uno strumento efficace per la tutela della salute, soprattutto dei più fragili”, dichiara l’Onorevole Simona Loizzo, componente della XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati.

“La politica, anche grazie al lavoro della Commissione XII della Camera, si sta dedicando sempre di più alla prevenzione, attraverso misure e attività concrete. Un documento d’indirizzo come quello presentato oggi, per di più redatto dai massimi esperti nazionali in materia e alla vigilia della nuova stagione influenzale, è uno strumento prezioso per chi è chiamato a operare decisioni in sanità. Al contempo, desidero che i suoi contenuti diventino attraverso la stampa di dominio pubblico, affinché soprattutto gli anziani, i fragili e i loro caregiver scelgano di vaccinarsi e che venga messo a loro disposizione il vaccino più appropriato”.

Parola agli esperti

Secondo gli esperti, molte delle azioni da implementare sono suggerite dall’esperienza della campagna di vaccinazione anti-Covid, un “laboratorio” straordinario per velocità dell’immunizzazione e numerosità della popolazione coinvolta. Ad esempio, sotto il profilo dell’ampliamento dei professionisti che possono provvedere all’atto vaccinale: il coinvolgimento di professionisti rappresentativi della sanità territoriale – come medici di medicina generale e farmacie di comunità – è una strategia efficace per promuovere e semplificare le campagne di vaccinazione antinfluenzale, facilitando la distribuzione e la somministrazione delle dosi.

Al contempo, rimanendo la vaccinazione un servizio complesso e oneroso, anche solo sul piano organizzativo, il paper sottolinea che è necessario prevedere adeguati criteri di remunerazione per le prestazioni offerte dai “nuovi vaccinatori”. “L’esperienza pandemica ci ha ricordato in maniera chiara che la vaccinazione rappresenta una chiamata alle armi necessaria per proteggere chi è più fragile, attraverso gli strumenti più efficaci a nostra disposizione”, commenta Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva e membro del board di esperti.

“È necessario continuare a lavorare, attraverso strumenti efficaci di sanità pubblica, ma anche di comunicazione, per superare le tradizionali barriere culturali, organizzative e professionali che impediscono alla vaccinazione antinfluenzale di decollare e di raggiungere le coperture auspicate, più che mai per la protezione dei soggetti anziani e ad elevata fragilità. A livello strettamente organizzativo, anche in questa sede mi preme sottolineare che, per un reale cambio di marcia di qualsiasi campagna di vaccinazione, è urgente completare l’informatizzazione e la digitalizzazione dell’anagrafe vaccinale”.

“Quello che serve è una intensificazione delle misure di sanità pubblica per il rilancio delle strategie vaccinali, soprattutto verso le fasce di popolazione a rischio” spiega Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica e membro del Board.

“Il Documento elaborato dal board, che abbiamo presentato oggi, si pone l’ambizioso obiettivo di supportare le Istituzioni sanitarie a tutti i livelli – centrale, regionale e locale – per invertire il trend negativo delle coperture che caratterizza la vaccinazione antinfluenzale a beneficio della salute di anziani e fragili, verso i quali sono oggi disponibili vaccini sicuri e ancora più efficaci e che, soprattutto in presenza di coperture non adeguate, è indispensabile somministrare in modo appropriato.

L’attenzione che si registra oggi sul tema della prevenzione è uno dei pochi lasciti positivi del Covid, e rappresenta un’occasione che non va sprecata, per trarne tutti i possibili vantaggi sul fronte delle altre malattie che sono al contempo facilmente trasmissibili e facilmente prevenibili, a partire dall’influenza”.

(Redazione/9colonne)

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