MADRID. – “L’Europa sta dalla parte di Israele. E sosteniamo pienamente il suo diritto a difendersi”. Prima della riunione dei commissari dell’Unione europea, alla presenza dell’ambasciatore di Israele presso l’UE, Haim Regev, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto un minuto di silenzio al Collegio per ricordare le vittime degli attacchi in Israele.
“I terroristi di Hamas hanno ucciso donne e bambini nelle loro case. Hanno dato la caccia a centinaia di giovani uomini e donne che celebravano la vita e la musica. Hanno preso in ostaggio centinaia di innocenti, il cui destino è ancora sconosciuto. Questi innocenti sono stati uccisi per una sola ragione: per essere ebrei e vivere nello Stato di Israele”, è stata la dura condanna di Von der Leyen.
“È un male antico, che ci ricorda il passato più oscuro e sconvolge tutti noi nel profondo – ha proseguito – Dobbiamo essere chiari nel definire questo tipo di orrore. È terrorismo. Ed è un atto di guerra”. La presidente dell’esecutivo europeo ha sottolineato la distinzione tra Hamas e il popolo palestinese: “Questa è una tragedia per Israele, per il popolo ebraico e anche per l’Europa. Non può esserci alcuna giustificazione per l’atto terroristico di Hamas. Ciò non ha nulla a che fare con le legittime aspirazioni del popolo palestinese. L’orrore scatenato da Hamas porterà ulteriore sofferenza ai palestinesi innocenti. Solo Hamas è responsabile delle sue azioni”.
E in questo senso, ha confermato l’intenzione dell’Unione europea di non ritirare il sostegno economico alla Palestina ma di analizzare profondamente la destinazione dei fondi inviati da Bruxelles. “Il nostro sostegno umanitario al popolo palestinese non è in discussione. Tuttavia – ha concluso – è importante rivedere attentamente la nostra assistenza finanziaria alla Palestina. I finanziamenti dell’UE non sono mai andati e non andranno mai ad Hamas o a qualsiasi entità terroristica. Quindi ora esamineremo nuovamente l’intero portafoglio alla luce dell’evoluzione della situazione sul campo”.
Il presidente Usa: “Rafforzata la nostra posizione militare nella regione”
Secondo quanto affermato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ci sarebbero anche cittadini statunitensi tra gli ostaggi presi da Hamas nell’ambito dell’attacco contro Israele. “Ora sappiamo che ci sono cittadini americani tra coloro che sono tenuti prigionieri da Hamas”, ha detto il Potus.
Biden ha aggiunto di aver incaricato il suo team di “condividere informazioni di intelligence e di inviare ulteriori esperti per consultare e consigliare le controparti israeliane sugli sforzi per il recupero degli ostaggi”. Gli Stati Uniti hanno “incrementato la posizione militare nella regione per rafforzare la nostra deterrenza.
Il Dipartimento della Difesa ha spostato il gruppo d’attacco della portaerei USS Gerald R. Ford nel Mediterraneo orientale e ha rafforzato la presenza dei nostri aerei da caccia. E siamo pronti a spostare ulteriori risorse se necessario”, ha aggiunto.
Biden ha detto inoltre di aver incaricato il suo team di “condividere informazioni di intelligence e di inviare ulteriori esperti per consultare e consigliare le controparti israeliane sugli sforzi per il recupero degli ostaggi”. Ci sarebbero almeno 14 cittadini americani sono rimasti uccisi in Israele in seguito agli attacchi di Hamas.
L’appello del Papa: gli ostaggi vengano subito rilasciati
Al termine dell’udienza generale odierna, il Papa ha lanciato un accorato appello per la liberazione degli ostaggi catturati dagli integralisti di Hamas dopo il blitz di sabato in Israele. “Continuo a seguire con dolore e apprensione quanto sta succedendo in Israele e Palestina – ha detto il Pontefice -. Tante persone uccise, anche ferite. Prego per quelle famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto. E chiedo che gli ostaggi vengano subito rilasciati”, ha dichiarato il successore di Pietro.
(Redazione/9colonne)