Israele: mine attorno a Gaza. uccisi 1.500 militanti di Hamas

Al-Ramal distrutta dai missili.

MADRID.- Questa mattina l’esercito israeliano ha reso noto di aver raccolto “circa 1.500 corpi” di combattenti di Hamas abbattuti negli scontri con i militari dello Stato ebraico dopo l’attacco lanciato sabato mattina dal movimento islamico palestinese dalla Striscia di Gaza.

Al quarto giorno di ostilità, “l’esercito ha più o meno ripreso il controllo della recinzione di confine” con Gaza, “ma possono ancora verificarsi infiltrazioni”, ha aggiunto un portavoce militare. Tuttavia, l’esercito afferma che dall’inizio della notte scorsa “nessuno è entrato” in Israele da Gaza.

Intanto, secondo quanto riporta il Jeusalem Post, gli israeliani starebbero minando vaste aree attorno a Gaza dopo aver chiuso il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia. Nella notte, sono continuate le incursioni dell’aviazione israeliana sulla Striscia: circa duecento gli obiettivi colpiti soprattutto a Rimal e Khan Yunis da dove sono partiti numerosi attacchi di Hamas.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza le vittime palestinesi accertate fino a questa mattina sono 687 mentre sono stati censiti 3.726 feriti. Secondo l’agenzia palestinese WAFA, il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha parlato telefonicamente nella serata con il segretario generale delle Nazioni Unite (ONU), Antonio Guterres.

La chiamata è servita per lanciare un appello nel quale Abbas ha invitato l’ONU a intervenire immediatamente per porre fine “all’aggressione israeliana in corso contro il popolo palestinese, in particolare nella Striscia di Gaza, dove l’occupazione minaccia di porre fine ai bisogni umanitari garantiti dal diritto internazionale e dalla legittimità internazionale, come il fornitura di acqua, elettricità e cibo”.

I rimpatri degli italiani

Da parte sua, Guterres ha sottolineato che le Nazioni Unite si stanno impegnando per fornire assistenza umanitaria di emergenza alla popolazione della Striscia di Gaza e per stabilire contatti con tutte le parti internazionali interessate, al fine di porre fine all’escalation in corso.

Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, ha dichiarato che l’organizzazione terroristica non accetterà di trattare sugli ostaggi “detenuti dalle forze della resistenza” finché la campagna militare israeliana non sarà arrestata. Intanto è atterrato a Pratica di Mare il primo volo con Italiani provenienti da Israele. Altri due voli sono in programma per oggi. In totale faranno ritorno in Italia circa 200 connazionali.

(Redazione/9colonne)

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