MADRID – “L’Europa sta trovando una convergenza su una pianificazione che permetta di affrontare il problema dell’emigrazione in maniera decisa, come un problema di tutti. La Germania, fino ad ora, aveva dato segnali differenti. Da una parte, credo su spinte interne, sosteneva la necessità di finanziare barche battenti bandiera tedesca per portare immigranti in Italia; e dall’altra, quella di irrigidire i controlli lungo i suoi confini di fronte all’impossibilità di accoglierli con le regole che si era data. I segnali, che noi sempre leggiamo in chiave positiva, indicano che la Germania va verso una politica più europea. Proprio quella che l’Italia ha sempre chiesto che incarnasse”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. L’incontro con la stampa è avvenuto poco prima del simposio “Agricoltura tra Sostenibilità e Innovazione Tecnologica: il caso dell’ortofrutta”.
Con il giardino dell’Ambasciata d’Italia in Spagna da cornice, al simposio aperto dall’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, che ha evidenziato come l’evento fosse stato disegnato per rappresentare al meglio le nostre eccellenze nell’ambito ortofrutticolo, hanno partecipato il ministro Francesco Lollobrigida; la neo ministra dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale dell’Albania, Anila Denaj; la Direttrice generale delle Produzioni e dei Mercati Agricoli del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione della Spagna, Esperanza Orellana; il presidente della XIII Commissione (Agricoltura) della Camera dei Deputati italiana, Mirco Carloni e il Presidente dell’Agenzia Italiana per il Commercio Estero, Matteo Zoppas.
L’Immigrazione clandestina
Il fenomeno dell’immigrazione desta sempre molta preoccupazione. In particolare, in quei paesi che, come l’Italia e la Spagna, sono la porta dell’Europa. Il numero crescente degli arrivi in isole come Lampedusa, in Italia, e “El Hierro”, in Spagna, obbliga sempre più spesso a decretare l’emergenza sanitaria. Il ministro Lollobrigida, reiterando quanto detto in una sua precedente visita, sostiene la necessità di “contrastare l’immigrazione clandestina e illegale con fermezza”
– Lo stiamo facendo coinvolgendo tutta l’Europa – afferma -. Abbiamo una richiesta interna di lavoro alla quale abbiamo risposto cancellando un provvedimento scellerato: il reddito di cittadinanza. Si pagavano persone per non lavorare, pur essendoci da parte di aziende italiane una forte richiesta di personale. Consideriamo che questa vada soddisfatta prima con personale locale.
Commenta che così come crede nell’immigrazione legale, nella stessa misura reputa necessario arginare quella clandestina, illegale. Afferma che “qualunque violazione della legge va combattuta”. Si sofferma, quindi, sulla “riorganizzazione triennale dei flussi” che si basa sulla richiesta di mano d’opera delle aziende.
– Per ora – afferma -, abbiamo previsto delle cifre che rispondono alle esigenze delle nostre imprese. Se, esaurita la richiesta interna, sarà necessario, torneremo ad analizzare la possibilità di ampliare i flussi.
Sottolinea che “è semplice pragmatismo”, tenuto conto che “l’economia gira sul lavoro delle aziende e sulle persone che sono operative al loro interno”. Si dice convinto che il tessuto industriale italiano possa e debba “assorbire le persone che non hanno lavoro in Italia”, e poi, semmai, “quelle che vengono da fuori”
– Un impegno che stiamo portando avanti – aggiunge – è quello di formare all’estero la forza lavoro che intende arrivare in Italia. Si tratta di insegnare ai futuri lavoratori i rudimenti della nostra lingua, perché possano avere la possibilità di comunicare immediatamente, capire quello che gli si dice, integrarsi più rapidamente nel mondo del lavoro, conoscere le nostre leggi e le nostre regole di vita.
Difesa del “Made in Italy”
La contraffazione dei prodotti italiani è una piaga difficile da combattere. L’”Italian Sounding” è un fenomeno esteso ormai in tutto il mondo. Si riassume, grosso modo, nell’utilizzo di etichette o confezioni, di marchi, riferimenti geografici, immagini che evocano l’Italia e i suoi prodotti tipici più conosciuti. Per esempio, parmigiano, mozzarelle, pasta e via di seguito. È, in stretta sintesi, la promozione di prodotti, per lo più agroalimentari, di pessima qualità che nulla hanno a che vedere con quelli autentici italiani.
– Intanto – ci dice – credo che la nostra rappresentanza all’estero, come ad esempio la nostra Ambasciata in Spagna, agisca già per tutelare, oltre che per promuovere i nostri prodotti. Lavoriamo in sinergia, in particolare con l’Agenzia Italiana per il Commercio Estero che presiede Matteo Zoppas, per far conoscere i nostri prodotti originali. E mettere in condizione il consumatore finale, straniero, di riconoscere la differenza tra quello che si produce in Italia e quello che invece viene spacciato come tale.
A suo avviso si rende anche necessario intervenire a tutela dei prodotti “Made in Italy” “con azioni legali e con accordi e rapporti multilaterali e bilaterali”.
– Non intendo con ciò esigere dagli altri Stati la tutela delle nostre aziende – precisa -. Quello è un dovere nostro. Chiediamo di proteggere i loro cittadini, evitando che possano acquistare prodotti che non garantiscono la qualità che l’Italia offre.
Redazione Madrid