Italia-Germania, stallo sui migranti, Baerbock: “Le ong salvano vite”

Il tweet della ong Mediterranea Saving Human con la foto di una bambina salvata in mare insieme a circa cento migranti, 28 agosto 2019.
Il tweet della ong Mediterranea Saving Human con la foto di una bambina salvata in mare insieme a circa cento migranti, 28 agosto 2019. TWITTER/MEDITERRANEA SAVING HUMANS

MADRID. – Lo scontro tra Italia e Germania sul ruolo delle ong del mare non accenna a placarsi ed è stallo al Consiglio europeo sui migranti. La ministra tedesca Annalena Baerbock ha ribadito il sostegno di Berlino alle organizzazioni non governative di soccorso marittimo operanti nel Mediterraneo, sottolineando l’importanza cruciale dei soccorritori marittimi volontari nel Mediterraneo, definendo il loro ruolo come “salvavita”: tali organizzazioni “sono impegnate nella nobile missione di prevenire le tragiche perdite di vite umane in mare, specialmente ora che l’operazione Mare Nostrum, non è più in vigore”.

Il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, ha recentemente espresso il suo sconcerto per il sostegno finanziario tedesco alle ONG che lavorano nel Mediterraneo centrale, la rotta marittima più pericolosa al mondo per i migranti, e il ministro degli Esteri Antonio Tajani è tornato a sottolineare la necessità di un’azione europea condivisa nell’affrontare il fenomeno migratorio, affermando che nessun paese dovrebbe essere lasciato da solo nella gestione di questa sfida umanitaria.

L’Italia sostiene “che sia fondamentale impedire i trafficanti di esseri umani di sfruttare economicamente le persone che cercano di sfuggire alla povertà e alle malattie” ha detto Tajani, che ha sottolineato la necessità di “combattere con determinazione queste organizzazioni criminali, che spesso sono coinvolte anche nel traffico di armi e droga”.

Il vicepremier ha inoltre sottolineato l’importanza di una “posizione comune europea rigorosa”, con un forte impegno dell’Unione Europea nel continente africano, mirando a intervenire in modo solidale e non neocoloniale.

Tajani: “Sette navi ong verso Lampedusa non sono un caso”

La disputa italo- tedesca, scoppiata all’indomani della crisi di Lampedusa di metà settembre, giunge in un momento critico, poiché l’Unione Europea sembra essere vicina a concordare nuove regole per la gestione dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari in arrivo, dopo che la Germania ha recentemente abbandonato la sua opposizione a tali regolamentazioni.

“La notizia di sette navi di ong, alcune battenti bandiera tedesca, che vanno verso Lampedusa conferma la nostra preoccupazione e la nostra analisi, e quello che avevo appena detto al ministro Baerbock”, attacca intervistato da Repubblica Antonio Tajani, reduce a Berlino dall’incontro, non privo di asprezze, con l’omologa Annalena Baerbock.

Il vicepremier e ministro degli Esteri non nasconde stupore, e un filo d’irritazione. “Mi pare veramente strano, preoccupante. Nel giorno in cui si avanza una proposta (al Consiglio Ue, ndr), si fanno arrivare tutte queste navi. È una coincidenza? Cosa c’è dietro?”, ragiona il titolare della Farnesina: “Mi faccio domande. C’è un interesse elettorale? Di altro tipo? Non può essere, è una cosa che non funziona. Qualcuno forse vuole impedire che ci sia un accordo? C’è veramente molto stupore”.

(Redazione/9colonne)

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