Spagna, negata la fiducia a Nuñez Feijóo, ci riprova venerdì

Alberto Núñez Feijóo

MADRID – 172 voto a favore, 178 contro. La maggioranza assoluta dei deputati ha bocciato la candidatura del presidente del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo. Quindi, appuntamento a venerdì prossimo. Sarà sufficiente la maggioranza semplice.

Come il 23 luglio scorso, anche in questa occasione le speranze di Alberto Núñez Feijóo sono andate in frantumi. Si sono scontrate contro la realtà dei numeri. La matematica non è un’opinione. La differenza, non di poco conto, è che il 23 luglio il leader dei “popolari” era convinto di avere in mano i numeri. Quindi di poter guidare un governo conservatore accompagnato dall’estrema destra. Quella certezza era assecondata dai sondaggi realizzati da aziende demoscopiche di grande prestigio. In questa occasione, invece, era cosciente che non ce l’avrebbe fatta. Anche così, la delusione e la sensazione di frustrazione sono state grandi.

Dopo una lunga giornata, in cui il candidato dei popolari incassava i voti dell’estrema destra e la bocciatura del Psoe, di Sumar, di Erc  e di Junts, la sessione successiva non riservava sorprese.

Mertxe Aizpurua, portavoce di Eh Bildu, nel suo intervento, iniziato in Eusquerra, ha immediatamente messo in chiaro, semmai ce ne fosse stato bisogno, che il voto del suo partito non sarebbe stato favorevole.

“Lei e il suo partito – precisava – non sono né saranno una opzione per i baschi. Nella nostra regione siete poco più di un partito marginale. Euskal Herria è profondamente antifascista”.

Ha poi assicurato che Eh Bildu non avrebbe dato “alcuna opportunità alla destra”.

“Per questo – ha aggiunto –, non ostacoleremo una maggioranza plurinazionale che permetta la formazione di un governo in chiave progressista”.

Anche il conservatore Partito Nazionalista Basco (PNV) assicurava che non avrebbe avallato con il suo voto la candidatura di Núñez Feijóo.

“C’è una balena in piscina – ironizzava Airton Esteban -. Sono i 33 voti favorevoli di Vox; voti indispensabili per l’investitura. Quei 33 voti saranno imprescindibili  durante tutta la legislatura per approvare leggi e bilanci”. Proseguiva con sarcasmo che “per quanto ci si impegni a negare la balena, questa è troppo ingombrante per essere nascosta”.

Da parte sua, Néstor Rego, portavoce e unico deputato di BNG, dopo aver annunciato che anche il suo partito era contrario alla candidatura di Núñez Feijóo, spiegava perché la candidatura di un altro galiziano non lo convinceva. Commentava che era ancora fresco il ricordo del premier Rajoy e “i deficit in materia di infrastrutture e investimenti del suo governo in Galizia”.

Dopo gli interventi di Cristina Valido García, di Coalición Canaria, e di Alberto Prudencio Catalán Higueras, deputato di UPN, che annunciavano che avrebbero votato a favore della candidatura di Núñez Feijóo, era il turno della portavoce del Partito Popolare, Cuca Gamarra che tornava sul tema dell’amnistia.

Gamarra, dopo essersi pronunciata contro gli indulti e aver rimproverato l’attuale presidente del Governo per non aver tenuto fede alla promessa di consegnare alla Giustizia il profugo Carles Puigdemont, si chiedeva perché se l’amnistia è un buon provvedimento “non era contemplato nel programma elettorale” di Pedro Sánchez”.

La portavoce dei “popolari” ha anche rinfacciato al premier Sánchez l’assenza in gran parte della seconda giornata e l’aver ceduto al deputato Oscar Puente, il giorno precedente, la rappresentanza del partito nel dibattito.

“Voteremo Feijóo per il suo coraggio – ha detto – e contro la codardia di chi rinuncia a partecipare al dibattito, non da la faccia e non ammette che è disposto a vendere la Spagna per un suo interesse personale”.

Prima della votazione, il cui esito si dava per scontato, Núñez Feijóo dalla tribuna degli oratori ringraziava tutti i presenti e assicurava che nessun deputato avrebbe votato “contro i suoi principi”.

L’appuntamento, ora, è per venerdì.

Redazione Madrid

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