Migranti: Meloni scrive a Scholz, e l’Ue monitora garanzia bancaria

Migranti al porto di Lampedusa. (Tullio M. Puglia, Getty Images)

MADRID. – Sui migranti la Francia oggi è un po’ più vicina, la Germania un po’ più lontana. Mentre l’Europa, da cui secondo l’esecutivo proveniva in prima istanza la richiesta di individuare una garanzia bancaria necessaria al migrante per non finire in un centro, chiede modifiche al decreto ministeriale di venerdì.

La premier Giorgia Meloni ha fatto sapere di aver accolto “con grande interesse” la proposta di collaborazione del presidente francese Emmanuel Macron in tema di contrasto all’immigrazione illegale. “È evidente che Italia, Francia e UE debbano agire insieme per sostenere gli Stati di origine dei migranti e per aiutare gli Stati di transito a smantellare le reti criminali di trafficanti di esseri umani – ha spiegato Meloni – È la direzione che il governo italiano ha già intrapreso e che vuole perseguire insieme alle istituzioni europee e ai propri alleati europei”.

Nel frattempo però l’Italia è rimasta molto stupita dall’annuncio del governo tedesco di voler dare fondi alle Ong del mare impegnate nel Mediterraneo, e così Meloni ha preso carta e penna e si è rivolta direttamente al cancelliere Olaf Scholz, spiegando che visto l’attuale contesto “ho appreso con stupore che il Tuo Governo – in modo  non coordinato con il Governo italiano – avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative  impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio  italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo. Entrambe le possibilità suscitano interrogativi”.

Innanzitutto, continua la premier, “per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia”. Inoltre, “è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”.

Rimostranze alle quali si è accodato il vicepremier Matteo Salvini, che senza mezzi termini ha chiesto alla Germania di “sospendere i finanziamenti alle Ong”. Nel frattempo, Bruxelles spiega che per quanto riguarda la garanzia bancaria, prevista da una direttiva del 2013, “tutte queste decisioni devono essere prese sulla base di una valutazione individuale. Le misure alternative alla detenzione devono superare la  verifica di proporzionalità”.

(Redazione/9colonne)

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