La BCE alza ancora i tassi di interesse: massimo storico a 4,5%

La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde . ANSA

MADRID. – Potrebbe essere l’ultima volta. Intanto è la decima consecutiva e tocca un livello da record: la Banca centrale europea ha ritoccato verso l’alto i tassi di interesse di un quarto di punti, arrivando a quota 4,5 per cento. “L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato” ha scritto oggi l’Eurotower annunciando che di essere determinata “ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine” e per questa ragione, quindi, di “innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE”.

Il meccanismo è ormai chiaro a tutti: quando l’inflazione è alta, l’istituto bancario dei 20 paesi che condividono l’euro aumenta i tassi d’interesse per frenare la domanda di beni e servizi e ridurre di conseguenza la circolazione di denaro. L’incremento dei tassi rispecchia la valutazione del Consiglio direttivo di Francoforte proprio sulle prospettive di inflazione, alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

“Le proiezioni macroeconomiche di settembre formulate per l’area dell’euro dagli esperti della BCE indicano un tasso di inflazione pari in media al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto di una revisione al rialzo per il 2023 e il 2024 e al ribasso per il 2025”, ha chiarito l’istituto. La correzione al rialzo riflette principalmente l’evoluzione più sostenuta dei prezzi dell’energia.

Le pressioni di fondo sui prezzi restano elevate, sebbene la maggior parte degli indicatori abbia iniziato a ridursi. Con il maggiore impatto dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento sulla domanda interna e dell’indebolimento del contesto del commercio internazionale, gli esperti della BCE hanno rivisto significativamente al ribasso le proiezioni per la crescita economica, che si porterebbe nell’area dell’euro allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025.

In base a questa sua nuova valutazione, la BCE ritiene che i tassi di interesse di riferimento abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo.

(Redazione/9colonne)

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