Il podcast “El silencio roto” vince il premio API

MADRID.- Giunto alla sua terza edizione il Premio indetto dall’Associazione dei Giornalisti d’Inchiesta spagnoli (API) nella sezione “Categoria generale” sarà consegnato quest’anno ai colleghi del quotidiano El País che hanno realizzato il podcast “El silencio roto”, in cui denunciano gli abusi della Chiesa.

Il podcast, che si svolge in tre episodi, è una miniserie documentaria fatta dopo una rigorosa e approfondita ricerca, che dà voce alle vittime ed è parte di una inchiesta molto ampia che il quotidiano spagnolo sta portando avanti fin dal 2018.

Per la categoria Dati il premio è andato ai giornalisti Ana Tudela e Antonio Delgado (Datadista) per il lavoro intitolato “El oscuro rastro en el agua del negocio de la carne barata”. Tudela e Delgado hanno denunciato le gravi conseguenze che ha per il medio ambiente la produzione massiva di allevamento porcino nella zona di Aragona. Per farlo hanno utilizzato dati pubblici e tecnologia di droni attraverso i quali hanno analizzato i livelli di contaminazione. È un reportage multimedia in cui spiccano la solidità e rigore delle fonti e la forma attraente in cui viene presentato un tema di grande rilievo per la salute pubblica.  

Nella Categoria Locale il Premio API è andato al documentario “El techo amarillo” di Isabel Coixet. In questo film Coixet approfondisce l’inchiesta sugli abusi nell’Aula di Teatro di Lleida portata avanti in precedenza dai giornalisti del quotidiano Ara, Albert Llimós e Núria Juanico.

Le alunne della scuola di teatro di Lleida hanno denunciato di essere state vittime di abusi sessuali da parte del direttore e professore Antonio Gómez e di un altro professore e amico di Gómez, Rubén Escartín. Antonio Gómez avrebbe continuato ad abusare delle adolescenti la cui età oscilla tra i 15 e i 18 anni fino al momento in cui ha lasciato l’insegnamento nel 2019.

La Giuria ha apprezzato la solidità delle fonti e della documentazione ma anche la qualità narrativa del documentario che utilizza il linguaggio audiovisivo in forma magistrale per narrare fatti che creano un forte impatto.

Per questa terza edizione di premi che vogliono mettere in evidenza il grande contributo dato dai giornalisti che svolgono un profondo lavoro d’inchiesta e investigazione per denunciare gli abusi di potere, l’API ha ricevuto più di 60 candidature delle quali 48 compivano con tutti i requisiti. La Giuria ha svolto una preselezione tenendo conto dell’ampiezza delle fonti utilizzate, della qualità narrativa, della metodologia di verifica, della ripercussione e importanza del tema all’interno della società e della neutralità e indipendenza del lavoro.

La Giuria era composta da Gerardo Reyes Copello, giornalista colombiano e director del team di investigazione del gruppo Univision negli Stati Uniti, premio Pulitzer e premio María Moors Cabot; da Marta Sánchez Esparza, giornalista, e docente nella Universidad Rey Juan Carlos e nella Universidad Internacional de la Empresa (UNIE); da Marian Chaparro Domínguez, professoressa di Redazione e innovazione giornalistica nella Universidad Complutense de Madrid; da Luis Arroyo, direttore dell’Ateneo di Madrid, sociologo, professore e consulente di comunicazione e da Nacho Carretero, giornalista e scrittore, autore di «Fariña» e di “En el corredor de la muerte”.

I premi saranno consegnati il prossimo 19 settembre nella Sala Triangular del Colegio Oficial de Arquitectos de Madrid (COAM), ubicata in calle de Hortaleza, 63, 28004 Madrid. Sarà possibile seguire la cerimonia anche in streaming attraverso la cuenta YouTube dell’API. 

L’evento sarà presentato dalla giornalista Macarena Berlín, della Cadena Ser e la giornalista e sceneggiatrice Marisa Mañanós reciterà un monologo.

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