Riforme, manovra e non solo: così riparte l’opposizione Pd

La segretaria del Pd Elly Schlein in una foto d'archivio. (ANSA)

MADRID. – La sessione di bilancio alle porte, e poi le riforme costituzionali a partire da quelle sull’autonomia differenziata. E poi il salario minimo e la questione della violenza sulle donne, rimbalzata troppe volte sulle prime pagine agostane dei giornali italiani.

Il giorno dopo la riapertura ufficiale dei lavori parlamentare, il Partito democratico riunisce i propri gruppi alla Camera e al Senato e traccia le linee di azione più urgenti da affrontare come principale partito di opposizione al governo Meloni.

Tracce che non rimangono solo interne al partito, ma che il capogruppo Francesco Boccia fa bene presente anche in occasione della conferenza dei capigruppo del Senato: il Pd, afferma, vuole l’istituzione di un Commissioni per le questioni regionali, perché “riteniamo che la riforma debba passare da una bicamerale, e su questo ci attendiamo una riflessione seria. Mi pare che si sia ripartiti con un tasso di propaganda molto alta: noi siamo stati molto chiari, non si tocca la figura del presidente della Repubblica”.

Ma la critica di Boccia è alle apparenti divisioni da lui percepite all’interno dello stesso centrodestra: “Ci spiace prendere atto che la maggioranza fa andare avanti tra un singhiozzo e l’altro un disegno di legge che non ha una lira di copertura”.

Nel frattempo, nell’altro ramo del Parlamento, è l’altra capogruppo Chiara Braga. Che parlando ai deputati parte proprio dell’economia, con la legge di bilancio alle porte, sottolineando che “l’agenda economica e sociale deve guardare alle necessità delle persone” e invece “arriviamo alla manovra più deboli per scelte sbagliate e nessuna risposta su temi cruciali, come inflazione o sbagliate. E vogliamo una mobilitazione dentro e fuori i palazzi sul salario minimo”.

Ma c’è spazio anche per la sanità, la scuola, tutte voci che per il Pd devono giocoforza entrare con il segno + in manovra, e l’emergenza femminicidi e quella, presunta per il Pd, dell’immigrazione. Insomma, come spiega a 9Colonne Valentina Ghio, “lavoreremo da subito a mettere in campo una serie di controproposte che possano essere inserite nella manovra economica sulla quale il governo evidenzia già fortissime difficoltà, proposte che vadano a migliorare la vita delle persone. Oggi credo che la questione sia questa: come aiutare le persone ad uscire da una congiuntura economica gravissima”.

(Redazione/9colonne)

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