Ucraina, Mosca non conferma “asse delle armi” con Pyongyang

La stretta di mano a Vladivostok tra Kim Jong-un e Vladimir Putin.
In una foto d'archivio la stretta di mano a Vladivostok tra Kim Jong-un e Vladimir Putin.

MADRID. – Mosca smentisce che si sia ormai creato, come afferma Washington, un asse con Pyongyang per la fornitura di armi da destinare al fronte ucraino. Secondo la Casa Bianca, per suggellare tale intesa dovrebbe addirittura svolgersi nei prossimi giorni un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un ma proprio questa mattina dal Cremlino è giunto un no comment al riguardo.

“Non possiamo confermare tali voci, non abbiamo nulla da dire al riguardo”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in risposta alle domande dei giornalisti al riguardo. Secondo il New York Times, il Cremlino starebbe cercando proiettili di artiglieria e missili anticarro dalla Corea del Nord, alla quale di rimando fornirebbe tecnologia avanzata per satelliti e sottomarini a propulsione nucleare, nonché aiuti alimentari.

Per Washington, tali accordi sugli armamenti “violerebbero le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza” che sanzionano la Corea del Nord. Funzionari statunitensi hanno anche dichiarato al Nyt che Kim Jong-un probabilmente viaggerà su un treno blindato alla fine di questo mese a Vladivostok, sulla costa pacifica della Russia, non lontano dalla Corea del Nord, proprio per incontrare Putin.

Dal 10 al 13 settembre la città ospiterà l’Eastern Economic Forum, al quale lo scorso anno hanno partecipato rappresentanti di 68 paesi. Appena ieri del resto il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato che i due paesi stanno discutendo la possibilità di organizzare esercitazioni militari congiunte. “Ne stiamo discutendo con tutti, compresa la Corea del Nord. Perché no? Sono i nostri vicini”, ha detto il ministro.

Intanto, proprio sul fronte degli armamenti, fa scalpore la notizia che, secondo la Cluster Munition Coalition (CMC), oltre 900 persone sarebbero state uccise o ferite dalle munizioni a grappolo in Ucraina nell’anno passato spingendo il numero delle vittime globali di queste armi vietate a livello internazionale a livelli record.

Il CMC afferma che da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio dello scorso anno, avrebbe “estesamente” utilizzato sia scorte di cluster bomb sia di vecchia che di ultima generazione. Anche le forze ucraine hanno utilizzato tali armi ma “in misura minore”, anche se la situazione potrebbe ora cambiare a seguito dell’afflusso delle controverse munizioni dagli Stati Uniti.

(Redazione/9colonne)

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