MADRID. – L’Italia del basket ha una possibilità più unica che rara: dare ragione al velocista statunitense Noah Lyles, trionfatore dei 100 metri, 200 metri e della staffetta 4×100 ai Mondiali di atletica di Budapest, che pochi giorni fa si è tirato dietro gli strali di tutto il basket stelle e strisce criticando la consuetudine dei cestisti americani di considerare automaticamente la franchigia vincitrice della Nba come campione del mondo.
Domani, ai mondiali di basket delle Filippine, ci sarà proprio l’Italia di Gianmarco Pozzecco sulla strada degli States, in un quarto di finale storico che mancava dal 2006: anche allora, in Giappone, gli avversari furono gli Stati Uniti d’America, che si imposero per 94-85.
Gli yankees partono favoriti anche questa volta, ma l’Italia non si presenterà certo al Mall of Asia Arena battuta in partenza, non fosse altro sulle ali dell’entusiasmo per le due ultime grandi vittorie. Alla rimonta con la fortissima Serbia, infatti, è seguita domenica la vittoria contro Portorico, per 73-57, che ha blindato il primo posto nel girone che ha dato in sorte agli azzurri gli Usa, giunti invece secondi nel proprio raggruppamento a causa della sconfitta contro la piccola Lituania.
Insomma, la partita è apertissima, soprattutto con questi Stefano Tonut e Pippo Ricci, migliori marcatori con Portorico, e con questo Simone Fontecchio, devastante con la Serbia e in doppia doppia anche domenica (12 punti e 12 rimbalzi). Il CT Gianmarco Pozzecco assicura che “il quarto di finale sarà durissimo ma noi siamo concentrati su noi stessi e su ciò che dovremo fare in ogni caso”.
Gigi Datome, contro Portorico ha fatto 200 in maglia azzurra, ma ha subito rilanciato: “Siamo molto contenti per questa vittoria. Non è stato facile il girone e non sono state facili queste due partite. Siamo stati bravi a rimanere tranquilli e a lavorare sulla difesa. Tutto è partito da li. Sono orgoglioso di aver giocato la mia partita numero 200 ma devo ringraziare i miei compagni perché ne ho ancora 3 da giocare”.
La prima è quella di domani. Nelle altre due, semifinale e finale, Datome ci crede eccome. La scalata azzurra parte da lontano, da quel terzo tempo disastroso contro la Repubblica Dominicana (17-31 il parziale): l’Italia ha saputo rialzarsi in maniera quasi insperata, senza cadere nello stesso errore di crollare di netto contro Portorico, come dice Pippo Ricci: “Abbiamo rischiato di complicarci la partita ma grazie alla nostra difesa e a un paio di canestri in attacco siamo riusciti a sbloccarla. Personalmente sono partito da lontano e ora mi godo questa famiglia Azzurra. Continuiamo a sognare”. Il prossimo sogno è già domani.
(Redazione/9colonne)