Tivoli: studentessa bocciata con sei insufficienze, ma il Tar la promuove

MADRID. – Il TAR del Lazio ha dato ragione alla studentessa di scuola media dell’Istituto Comprensivo Statale Tivoli V, che era stata bocciata, con il giudizio unanime degli insegnanti, per aver riportato insufficienze in sei materie (geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica), di cui una grave.

I genitori della ragazza, infatti, avevano presentato ricorso, chiedendo l’annullamento del provvedimento. Secondo i giudici, la mancata ammissione non può essere considerata un provvedimento afflittivo, bensì educativo, e rappresentare un’eccezione rispetto alla “regola” che è la promozione, secondo l’orientamento del Consiglio di Stato per gli studenti delle scuole medie.

Dai documenti prodotti dai docenti è emerso che, “nel corso dell’anno la ragazza ha avuto una frequenza regolare” a scuola e il comportamento è stato “buono”. A decidere per la bocciatura è stato, invece lo “scarso e inadeguato impegno, sia nell’esecuzione dei compiti che nello studio”.

Il Tar, invece, ha valutato che i professori non avrebbero preso in considerazione l’intero percorso scolastico della studentessa, che è stato crescente: “L’alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti”, si legge nella sentenza. La scuola, dunque, avrebbe una parte di responsabilità, secondo il Tribunale amministrativo, poiché non avrebbe dato alla ragazza i necessari “sistemi di ausilio e di supporto per il recupero”.

Un messaggio diseducativo?

Soddisfatti i legali della giovane, che sottolineano come: “La celerità della corretta pronuncia del Tar del Lazio potrà consentire alla studentessa di recuperare eventuali lacune seguendo dei percorsi individualizzati organizzati dalla scuola”.

Di tutt’altro avviso, invece, gli insegnanti, secondo i quali una promozione con così tante insufficienze rappresenta un messaggio molto diseducativo per gli studenti. D’altronde, si tratta del secondo caso, dopo quello di una studentessa del liceo Leonardo Da Vinci di Trento, che aveva fatto ricorso al Tar per essere stata ammessa all’esame di maturità con 5 insufficienze. Anche in quel caso i giudici le diedero ragione e la fecero ammettere, salvo poi essere bocciata dai docenti all’orale.

Il ministro Valditara: “Leggerò attentamente la sentenza”

“Leggerò attentamente la sentenza del Tar del Lazio per appurare se ci sono stati difetti procedurali nel percorso che ha portato a una bocciatura votata all’unanimità per insufficienze, alcune gravi, su 6 materie, oppure se il pronunciamento che ha annullato quanto deciso dai docenti è frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo sul caso.

“Al di là del caso specifico, ho costituito un gruppo di lavoro composto da esperti nel diritto scolastico e nella giurisprudenza amministrativa per definire norme più stringenti affinché, nel rispetto dei diritti di ogni cittadino e fatte salve le verifiche sulla regolarità delle procedure, non vengano messe in discussione valutazioni puramente tecniche che presuppongono specifiche competenze interne all’ordinamento scolastico – ha aggiunto il ministro –

Occorre però anche allargare il discorso verso una responsabilizzazione dei genitori all’interno dell’alleanza educativa che non deve contrapporre famiglie e scuola nell’interesse innanzitutto dei giovani”.

(Redazione/9colonne)

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