Sette anni fa il terremoto ad Amatrice, la ricostruzione accelera

Le macerie nella Zona Rossa di Amatrice il 10 agosto 2018: la torre ingabbiata e macerie lungo la strada.
Le macerie nella Zona Rossa di Amatrice il 10 agosto 2018 a distanza di due anni dal terremoto del Centro Italia, 14 agosto 2018. ANSA/ CLAUDIO PERI Amatrice's "Red Zone" in a picture taken on 10 August 2018. August 24, 2018 marks the second anniversary of the 6.1 magnitude earthquake that devastated central Italy. ANSA/CLAUDIO PERI

MADRID. –Sette anni fa, il 24 agosto 2016, un devastante terremoto colpì la regione centrale dell’Italia, causando la distruzione di interi paesi e lasciando dietro di sé una scia di distruzione e dolore.

Un terremoto che causò la morte di 299 persone: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara del Tronto) e 11 a Accumoli. Gli sfollati furono 41mila con un danno complessivo di 28 miliardi di euro. 

Sette anni dopo quella tragica giornata, il processo di ricostruzione è entrato in una nuova fase, segnata da progressi significativi e speranze per il futuro.

Dopo il terremoto l’intera nazione si mobilitò per offrire aiuto e supporto. Le immagini dei paesaggi devastati e delle vite spezzate rimasero impresse nella memoria collettiva, spingendo il governo italiano e le organizzazioni internazionali ad avviare un vasto sforzo di ricostruzione.

Negli anni successivi, sono stati compiuti progressi considerevoli nella ricostruzione di Amatrice e delle zone circostanti. L’obiettivo era non solo quello di ripristinare le strutture fisiche, ma anche di preservare l’identità storica e culturale di questi luoghi.

Tuttavia, la strada verso la completa ricostruzione è stata lunga e spesso difficile. Sfide burocratiche, finanziarie e tecniche hanno rallentato i progressi, portando a frustrazioni tra gli abitanti e le autorità locali. Nonostante ciò, la tenacia e la determinazione della comunità di Amatrice hanno continuato a guidare il processo.

Recentemente, c’è stato un aumento del ritmo nei lavori di ricostruzione. Nuovi progetti sono stati lanciati per ripristinare importanti infrastrutture pubbliche, che sono fondamentali per il benessere e la ripresa dell’intera area. Inoltre, sono stati fatti sforzi per attrarre investimenti e promuovere il turismo, contribuendo così alla rinascita economica della regione.

Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 ha dichiarato che “il primo pensiero va alle vittime. A loro e ai loro cari dobbiamo la ricostruzione di questi luoghi e la creazione delle condizioni che consentano all’Appennino centrale non solo di tornare alla normalità”. Per il commissario “molto è stato fatto e si sta facendo ma sappiamo che non basta. Moltissimo resta ancora da fare. In questi anni abbiamo registrato troppe false partenze e alcune gravi criticità esterne che hanno ritardato la ricostruzione”.

Oggi, mentre si commemora il settimo anniversario del terremoto, gli abitanti di Amatrice e delle aree circostanti guardano avanti con speranza. La ricostruzione sta accelerando e le cicatrici lasciate dalla tragedia stanno lentamente guarendo. Il coraggio e la resilienza dimostrati dalla comunità di Amatrice sono un esempio ispiratore per tutti, sottolineando il potere della solidarietà e della determinazione nel superare anche le sfide più difficili.

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