Jorge Macri “nato in casa di italiani”, vicino a diventare sindaco di Buenos Aires

Dario Signorini, presidente del Comitato degli Italiani all'Estero (ComItEs) di Buenos Aires.

BUENOS AIRES. – Domenica scorsa si sono svolte in Argentina le elezioni primarie per stabilire i candidati alle diverse cariche elettive a livello locale e nazionale. L’elezione, obbligatoria per tutti i cittadini e residenti, ha rivelato una prima ed importante fotografia della situazione politica del paese in vista delle elezioni generali del 22 ottobre.

Nel caso della città di Buenos Aires, il candidato più votato, e quello con maggiori possibilità di vincere le elezioni ad ottobre, è stato Jorge Macri, della coalizione di destra Juntos por el Cambio. Cugino dell’ex presidente ed ex sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, Jorge è figlio di Antonio Macri, riconosciuto dirigente della collettività italiana e Vicesegretario CGIE per l’America Latina tra il 1998 e 2004.

“Il fatto che un figlio di un migrante italiano come Jorge Macri, con tutto il lavoro che suo padre ha fatto per la comunità italiana di Buenos Aires, si presenti come candidato per ricoprire un ruolo così importante mi sembra molto positivo”, ci spiega Dario Signorini, presidente del Comitato degli Italiani all’Estero (ComItEs) della capitale argentina.

Il riconoscimento della comunità italiana

È un riconoscimento da parte anche della comunità italiana che gli dà il voto e l’appoggio per diventare capo del governo della città. Noi che abbiamo avuto la possibilità di conoscere suo padre sappiamo della trasparenza, la visione umanista, con un forte senso di appartenenza che lo hanno contraddistinto, e che lo hanno portato a diventare protagonista di spicco nel congresso mondiale dell’emigrazione italiana del 2000 a Roma.

Jorge Macri porta con sé il DNA del lavoro, la fede, la famiglia e la passione che tutti noi italiani abbiamo. E credo che dopo l’esperienza che ha già maturato come sindaco di Vicente Lopez può dare alla città una nuova dinamica, un maggiore sviluppo per una capitale così importante come Buenos Aires”.

Il partito dei Macri governa la città dal 2007, ed il Comites di Buenos Aires e il Governo della Città hanno lavorato spesso insieme. Specialmente attraverso la Direzione delle Collettività della Segreteria dei Diritti Umani del municipio.

Il progetto di un museo dell’immigrazione italiana

Oggi stiamo lavorando al progetto più importante della collettività italiana a Buenos Aires che è la creazione del Museo dell’immigrazione italiana. Abbiamo presentato formalmente la proposta, che ora è nelle mani del ministro per lo Sviluppo Economico del governo della città e speriamo che si risolva per il meglio”. Il museo è di fatto simile a quello dell’Emigrazione inaugurato l’anno scorso a Genova. Per la sua realizzazione il Comites sta lavorando assieme al Consolato e l’Ambasciata. Jorge Macri però non è l’unico esponente della comunità italiana in lizza nelle elezioni argentine di quest’anno.

“Sebbene non sia un tema principale nel seno della comunità, esistono portavoce e dirigenti della collettività che portano avanti proposte in questo senso”, sottolinea Signorini. “Ci sono altri membri della comunità, con un livello di esposizione e sostegno molto più ridotto rispetto a Macri che hanno presentato la loro candidatura in liste di diverso tenore ideologico. Ma non credo che oggi esista la possibilità che vengano effettivamente eletti”.

L’appoggio nei confronti del cugino dell’ex presidente è dunque chiaro: “Credo che la possibilità di contare su un capo del governo cittadino che sia nato in casa di italiani ci darebbe maggiori possibilità di avanzare intorno a progetti che per noi sono molto importanti”. 

(Redazione/9colonne)

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