Cina, Ft: “Ondata di vendite sui titoli di Pechino da investitori”

ROMA. – Ondata di vendite da parte degli investitori stranieri su azioni e obbligazioni cinesi a causa del calo di fiducia nelle promesse di Pechino di maggiori aiuti per sostenere l’economia traballante del paese.

I calcoli del Financial Times basati sui dati del sistema di contrattazioni Stock Connect di Hong Kong mostrano che gli investitori hanno quasi completamente invertito 54 miliardi di renminbi (7,4 miliardi di dollari) negli acquisti netti di azioni cinesi che seguivano l’impegno del 24 luglio del politburo dei massimi leader del partito comunista di aumentare il sostegno all’economia.

Stessa tendenza per le partecipazioni obbligazionarie di investitori istituzionali stranieri, che sono diminuite di 37 miliardi di Rmb a luglio a 3,24 trilioni di Rmb, secondo i dati diffusi mercoledì dall’autorità di regolamentazione dei cambi cinese.

L’inversione dei flussi sui i titoli cinesi riflette, più in dettaglio, la fiducia calante nelle promesse fatte alla fine del mese scorso dai leader del partito, che si sono impegnati a rilanciare la debole spesa dei consumatori, affrontare l’elevata disoccupazione giovanile e fornire maggiore sostegno al travagliato settore immobiliare del paese.

“Le misure adottate finora sembrano aver deluso il mercato”, ha ha detto al Ft Mohammed Apabhai, responsabile della strategia commerciale asiatica di Citigroup. “C’è una crescente frustrazione e preoccupazione da parte degli investitori per la mancanza di una solida azione politica”.

D’altronde le sfide alla narrazione ufficiale di Pechino di una più solida ripresa post-Covid sono aumentate questo mese. I recenti pagamenti mancati da parte di Country Garden, che era stato uno dei pochi promotori immobiliari privati a evitare il default durante un giro di vite pluriennale sull’eccessivo indebitamento nel settore, hanno evidenziato la riluttanza di Pechino a salvare le società in difficoltà.

Le letture sulla spesa dei consumatori hanno continuato a deludere e l’indicatore ufficiale della disoccupazione giovanile è stato interrotto poche settimane dopo aver raggiunto un livello record.

Le notizie negative hanno pesato sui prezzi delle azioni cinesi, con l’indice di riferimento cinese CSI 300 delle azioni quotate a Shanghai e Shenzhen che ha quasi completamente invertito il suo aumento del 5,7% dopo la riunione del Politburo.

(BOL/askanews)

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