Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: l’Anci manifesta preoccupazione per le opere

Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, in una foto d'archivio.

ROMA. – L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ha sollevato preoccupazioni riguardo all’attuazione delle opere previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mentre il governo sembra offrire impegni di carattere generico senza rispondere in modo puntuale alle richieste dell’associazione.

Il PNRR, un piano ambizioso volto a stimolare la ripresa economica e la resilienza del paese dopo gli impatti della pandemia da COVID-19, include una serie di progetti e investimenti su vasta scala. Tuttavia, l’Anci ha espresso preoccupazioni legate alla tempistica, alla distribuzione delle risorse e alla concreta realizzazione delle opere a livello locale.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dall’Anci, c’è una crescente inquietudine riguardo alla possibile discrepanza tra le aspettative delle amministrazioni locali e la concreta attuazione dei progetti previsti nel PNRR. In particolare, l’associazione ha sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento dei comuni nella fase di pianificazione e decisione sui progetti, così da garantire una distribuzione equa e una reale rispondenza alle esigenze delle diverse realtà territoriali.

Il presidente dell`Anci, Antonio Decaro, al termine dell’incontro con il ministro dell’Interno Piantedosi al quale hanno partecipato anche gli altri sindaci delle Città Metropolitane ha dichiarato: ”Usciamo dall’incontro di oggi con il ministro Piantedosi con un impegno sulle risorse sostitutive ma anche con una domanda alla quale non abbiamo ricevuto alcuna risposta: perché sono state spostate le opere del PUI dai finanziamenti PNRR? Sono progetti e opere per 2,6 miliardi di euro, che sono dei Comuni e che sono per oltre il 94% già aggiudicate”.

“Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione – ha aggiunto Decaro – e anche oggi non c’è stata alcuna spiegazione da parte del ministro. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato, visto che si crea incertezza laddove noi sindaci avevamo assunto impegni rigorosi con le nostre comunità”.

“Oggi – ha concluso il presidente dell`Anci – il ministro Piantedosi ha solo ribadito che le opere si faranno e che il governo le considera un obiettivo importante. Apprezziamo l`affermazione da parte un ministro che stimiamo e ne prendiamo atto, ma purtroppo rimane un impegno generico che non ci rassicura, anche perché non è stata accolta la nostra proposta di esaminare caso per caso quali opere siano eventualmente a rischio di bocciatura da parte della Commissione Europea”.

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