Mondiali di Ciclismo, l’oro di Filippo Ganna fa felice l’Italia

Filippo Ganna in azione nel mondiale inseguimento e conquista l'oro. (ANSA)

MADRID. – Ai Mondiali di Ciclismo su pista di Glasgow, l’italiano Filippo Ganna si conferma campione dalla classe cristallina: nell’inseguimento maschile, l’azzurro ha conquistato ieri l’oro, dopo esser stato protagonista di un recupero che entrerà nella storia sul britannico Bigham, superato di appena 54 millesimi. A rendere trionfale la giornata dell’Italia è anche la medaglia di bronzo vinta da Jonathan Milan.

Ganna, sesto oro: è tra i più grandi di sempre

Il campione nato a Verbania in rimonta si è affermato recuperando un secondo nell’ultimo giro e chiudendo con il tempo di 4:01.976: “Sono veramente soddisfatto – ha dichiarato Ganna al termine della sua impresa – questo successo mi rende orgoglioso. E pensare che non volevo fare l’inseguimento individuale, perché era mia intenzione concentrarmi esclusivamente sulla cronometro su strada. Ma poi ho pensato che ero in ballo e ho deciso di ballare – ha scherzato con i giornalisti – perché tutti si sono emozionati per questa lotta, abbiamo fatto degli ottimi tempi”.

Per Ganna si tratta del 6° oro mondiale nella specialità. Un successo che lo consegna ai grandi della storia del ciclismo. Nella finale per il terzo posto, il corridore friulano Jonathan Milan ha avuto la meglio sullo sfidante portoghese Oliveira.

 

L’olandese Mathieu van der Poel taglia il traguardo e vince il campionato del mondo di ciclismo. EPA/ROBERT PERRY

Van der Poel, corsa pazzesca: prima la caduta, poi il trionfo

Mathieu Van der Poel è invece campione del mondo di ciclismo su strada: l’olandese ha scritto ieri il suo personale trionfo al Mondiale in Scozia, dopo i 272 chilometri tra Edimburgo a Glasgow. A rendere ancora più epica l’impresa del nipote del leggendario Raymond Poulidor, una rovinosa caduta che avrebbe potuto pregiudicarne il finale di gara.

A meno di 20 km dal traguardo, l’olandese perdeva l’anteriore e scivolava in curva, rialzandosi però rapidamente. Nonostante le ferite riportate alla coscia destra, il suo vantaggio diventava di un minuto e 45’’ nei pressi del traguardo, quando erano due festanti ali di folla ad accompagnare Van Der Poel verso il trionfo.

Un arrivo in solitaria emozionante, con l’argento conquistato dall’eterno rivale belga Wout Van Aert, ancora una volta secondo e il bronzo per Tadej Pogacar: lo sloveno si aggiudicava lo sprint ai danni del danese Pedersen.

La gara è stata interrotta per quasi un’ora a causa della protesta di alcuni manifestanti che hanno occupato la strada, un contrattempo che ha reso ancor più adrenalinico questo Mondiale, assieme alla pioggia, grande protagonista nel tratto finale della corsa.

Continua la sfortuna mondiale per gli italiani

Primo fra gli italiani, Alberto Bettiol ha chiuso decimo, al termine di una gara comunque coraggiosa e che lo aveva visto anche in testa per almeno 40 km sotto una pioggia battente e a circa 20 km dall’arrivo. Difficile e sfortunata, invece, la gara di Matteo Trentin (vittima di una caduta proprio mentre era nel gruppo di testa).

Da sottolineare che per l’Italia l’oro manca da ben 15 anni, esattamente dall’anno 2008, quando il titolo venne conquistato a Varese da Alessandro Ballan. Una tradizione sfavorevole che continua.

(Redazione/9colonne)

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