Ok del governo a una patrimoniale contro la dispersione scolastica, poi precisa: “No a nuove tasse”

Ritorno a scuola per gli studenti delle elementari e medie di Roma
Ritorno a scuola per gli studenti delle elementari e medie di Roma, Archiovio. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Il governo di centrodestra farà una patrimoniale? Per un paio d’ore, la risposta sembra sì, almeno fino alla precisazione del ministero dell’Istruzione e del merito. Succede che, alla Camera, il governo approva con una riformulazione l’emendamento di Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, che chiede allo stesso di “valutare l’opportunità di” introdurre una next generation tax, che colpirebbe i patrimoni delle persone fisiche solo se superiori ai cinquecentomila euro, per contrastare la dispersione scolastica.

Secondo l’ordine del giorno, il gettito stimato da questa tassa sarebbe di circa dieci miliardi di euro, dal momento che prevede che i patrimoni siano calcolati considerando il valore catastale delle proprietà immobiliari, gli investimenti finanziari, le giacenze bancarie e i beni mobili di lusso.

È proprio su quel “valutare l’opportunità di”, introdotto nella riformulazione accettata da Fratoianni e approvata dalla maggioranza, che si gioca la partita. L’odg, di fatto, impegna il governo a “reperire risorse per combattere la dispersione scolastica implicita ed esplicita e valutare l’opportunità di “adottare, nel prossimo provvedimento utile, una next generation tax per assicurare a tutti i bambini e i ragazzi residenti in Italia di potersi istruire, dall’asilo nido all’università, in modo completamente gratuito”.

La precisazione

A scattare in piedi sono soprattutto i parlamentari di Italia Viva: Luigi Marattin parla addirittura di “governo Meloni-Fratoianni”, mentre Elena Bonetti sottolinea: “Questo è un tradimento, siamo fortemente contrari all’introduzione di una tassa patrimoniale sulle famiglie”.

Dopo un paio d’ore, però, arriva la precisazione del Mim: il governo, viene spiegato, sta già perseguendo l’obiettivo di combattere la dispersione scolastica attraverso una pluralità di iniziative, come quelle previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e l’Agenda sud, “senza introdurre nuove tasse”.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento