L’inflazione rallenta, da domani operazione trasparenza sulla benzina

Un distributore di benzina a Roma, 11 gennaio 2023. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – La buona notizia, certificata dalle stime preliminari dell’Istat, è che a luglio l’inflazione rallenta ancora: +6% annuo, rispetto al +6,4% del mese precedente. La meno buona è invece la stima preliminare sul Pil, che nel secondo trimestre risulta in flessione dello 0,3% rispetto a quello precedente. Ma diversi osservatori invitano anche a leggere in chiaroscuro i dati sulla dinamica dei prezzi:

“Il rimbalzo dell’economia post Covid è terminato. La flessione del Pil del secondo trimestre certificata da Istat lo dimostra, in un quadro in cui si conferma un processo di rientro dell’inflazione più lento del previsto – sottolinea in una nota Confesercenti – il rallentamento della corsa dei prezzi di luglio indica, da un lato, che la dinamica della flessione è ormai avviata, tuttavia, viste le dimensioni degli shock energetici e delle materie prime anche alimentari, ribadiamo che il percorso verso l’obiettivo del 2% non sarà completato prima di due anni. Uno scenario che, purtroppo, continuerà ad incidere negativamente sul potere d’acquisto delle famiglie”.

Federconsumatori commenta come “rallenta, in maniera quasi impercettibile, anche il carrello della spesa, il cui tasso si ferma al 10,4%. Non bisogna cedere a facili ottimismi: l’inflazione al 6% comporta ancora ricadute allarmanti sulle tasche delle famiglie, sempre più provate, in questa fase, anche dai rincari sul fronte dei carburanti e delle rate di mutui e prestiti.

Con l’inflazione a questi livelli, secondo le stime dell’Onf – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, gli aggravi sono pari a 1.788 euro annui a famiglia, ma l’impatto per le famiglie meno abbienti è più forte, in molti casi insostenibile”.

Caro benzina: gli obblighi per gli esercenti

C’è poi il tema del caro-benzina: scatta da domani, 1° agosto, l’obbligo di esporre da parte degli esercenti il prezzo medio del carburante. Lo hanno ricordato in conferenza stampa il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso e il garante dei prezzi, spiegando che il prezzo medio sarà calcolato a livello regionale nei distributori urbani e sulle strade statali e provinciali, mentre in autostrada sarà esposto il prezzo medio nazionale. Il dato verrà dato alle 8.30 del mattino dal ministero e dovrà esposto obbligatoriamente, pena sanzioni.

“Da domani ciascun cittadino potrà verificare quando va a fare rifornimento se in quella stazione viene sottoposto un prezzo superiore a quello medio – ha spiegato il ministro Urso – E potrà accertarsi e scegliere se rifornirsi lì o passare ad altri. In più può anche fare un’opera di controllo e denuncia, qualora vedesse che c’è un picco”.

“Dove vive il ministro Urso? Come si fa a dire che gli aumenti dei prezzi dei carburanti, proprio durante le partenze per le vacanze e in presenza di un calo dei costi dell’energia, non sono una emergenza? Evidentemente il ministro non fa molto spesso il pieno. Il governo esca dai palazzi e si confronti con la realtà”. Lo dice la coordinatrice nazionale di Italia Viva e senatrice del Gruppo Azione- ItaliaViva-Renew Europe Raffaella Paita.

“Il governo – aggiunge Paita – non solo non ha confermato il taglio alle accise deciso da Draghi, ma le ha perfino aumentate. Quella di far esporre agli esercenti anche il prezzo medio di benzina e gasolio è una iniziativa doverosa annunciata da mesi, alla quale si ricorre solo ora, ma è chiaro che non basta e serve ben altro”, conclude la senatrice di Italia Viva.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento