L’annuncio di Sánchez: ‘È ora di formare una maggioranza parlamentare’

Pedro Sánchez, jefe de Gobierno, y Alberto Nuñez Feijóo, presidente del PP. en una foto de archivo

MADRID – Dopo il risultato delle urne, arriva il momento di “tradurre” la “maggioranza sociale” espressasi con il voto in una “maggioranza parlamentare nel Congresso dei Deputati”. Ne è convinto Pedro Sánchez, attuale premier e leader del Partito Socialista in Spagna, che oggi ha illustrato in un video le sue intenzioni politiche per il futuro prossimo. “Non appena si sarà insediato il Parlamento”, ha spiegato, inizierà il lavoro per “ottenere un’investitura che ci permetta di continuare ad avanzare per altri quattro anni”. L’appuntamento, quindi, è fissato a partire dal 17 agosto, secondo quanto spiegato da Sánchez oggi. 

Quel giorno, appunto, sarà il primo ufficiale di lavoro per i deputati eletti lo scorso 23 luglio attraverso il voto nazionale. E il primo punto di riferimento formale indicato dal premier e dai suoi per dare il via alle operazioni in vista della formazione di un nuovo governo già nei giorni immediatamente successivi alla chiusura delle urne.

Anche in virtù dello scenario delineatosi dopo il conteggio dei voti dall’estero, che ha attribuito ai popolari un seggio inizialmente assegnato ai socialisti, la situazione per il premier non appare certo semplice da districare: per avere chance di restare al governo, dovrà riuscire a convincere i secessionisti di Junts per Catalunya ad appoggiare esplicitamente un governo formato da Partito Socialista e Sumar.

Ma questa appare anche, realisticamente, l’unica opzione percorribile per evitare una ripetizione elettorale nel prossimo inverno. Perché le combinazioni ipotizzate nel lato del centrodestra per riuscire a mettere insieme numeri sufficienti a mettere in piedi un esecutivo guidato da Alberto Núñez Feijóo continuano a non sembrare effettivamente praticabili.

“Il messaggio delle urne ha chiarito che coloro che propongono abrogazioni e un ritorno al passato non sono la maggioranza e che, quindi, la Spagna può continuare a crescere e creare posti di lavoro e allo stesso tempo ad avanzare in quanto a diritti sociali e convivenza nella diversità”, ha sostenuto Sánchez nel suo video. “Ora si apre un orizzonte diverso, perché è tempo di consolidare la crescita economica, di reindustrializzare la Spagna con l’aiuto dei fondi europei. È tempo di creare più e migliori posti di lavoro fino al raggiungimento della soglia della piena occupazione. È tempo di rafforzare il nostro welfare”.

In aggiunta, l’attuale premier si è detto “convinto” dell’esistenza di “un’ampia maggioranza sociale” pronta a sostenere tale progetto. E, anzi, anche del fatto che “potrà ampliarsi fino a includere persone che si sono distanziate dal governo progressista per le difficoltà di questi anni così duri”.

La lettura politica del risultato elettorale proposta oggi da Sánchez conferma il contenuto della lettera con cui, ieri, il leader socialista ha risposto a un’epistola inviatagli da Feijóo.  “Ogni considerazione deve partire da quanto espresso dai cittadini attraverso il voto, ed è provato che la proposta di abrogazione non ha ottenuto il sostegno richiesto”, diceva respingendo la proposta di una riunione tra i due da tenersi “questa settimana stessa”.

“In tutta la nostra storia democratica, è sempre stato riconosciuto che la forza politica che vince nelle elezioni generali è quella che deve governare”, aveva sostenuto il leader popolare annunciando la sua lettera a Sánchez. Un’affermazione che non trova riscontri nella Costituzione spagnola, secondo la quale a diventare premier sarà il candidato proposto dal re che ottenga il sostegno di una maggioranza assoluta (in prima votazione) o semplice (in seconda votazione) da parte del Congresso dei deputati.
Nella sua risposta, Sánchez ha detto a Feijóo di essere disposto a riunirsi con lui “dopo la costituzione formale del Congresso dei Deputati, il 17 agosto, e una volta designato il candidato proposto dal Capo dello Stato”.

Redazione Madrid

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