Phil Baglini: con LondonOneRadio, alla scoperta degli italiani dell’Isola di Man

Philip Baglini

LONDRA – Philip (Phil) Baglini Olland è fondatore e direttore di LondonOneRadio, l’unica emittente in lingua italiana oggi presente in Gran Bretagna. Originario di Pietrasanta, in Toscana, ha frequentato la Normale di Pisa laureandosi in Fisica Nucleare, per poi decidere di lasciare tutto e trasferirsi a Londra. In Inghilterra ha dato una nuova direzione alla sua vita, dedicandosi completamente alla sua grande passione, la comunicazione, e costruendo giorno dopo giorno il suo progetto di broadcasting.

Lo abbiamo incontrato per parlare di un suo recente documentario dedicato agli italiani dell’Isola di Man.

“L’idea – spiega Phil – è nata spontaneamente. Ho scoperto che una mia amica di Londra, di cui avevo perso traccia a causa della pandemia, si era trasferita lì, così mi sono detto: ‘Perché non parlare della realtà italiana dell’isola di Man?’. Noi siamo la radio ufficiale degli italiani nel Regno Unito e ci piace raccontare, oltre che dai nostri microfoni anche attraverso dei video, le belle realtà italiane presenti nel territorio”.

Non è la prima volta che Baglini e la sua emittente raccontano uno spaccato della comunità italiana in Gran Bretagna. Al contrario, hanno già realizzato documentari importanti come, ad esempio, il servizio sugli anziani di Villa Scalabrini, la prima e unica casa di riposo per italiani a Londra, oppure quello dedicato a Guglielmo Marconi, dal titolo “Il Genio Italiano delle Onde”.

“Siamo una radio pionieristica – afferma il Direttore – portatrice di un’idea nuova nel Regno Unito. Mai, prima d’ora, c’era stata un’emittente italiana con uno studio che trasmettesse 24 ore al giorno, in DAB e in streaming. Per questo abbiamo voluto ricordare il padre della radio italiana nel mondo: Guglielmo Marconi. Studiando le fondamenta della radio, ho realizzato quanto Marconi abbia fatto per questo mezzo di comunicazione, da lui scoperto e sviluppato nella cittadina britannica di Chelmsford. La BBC è nata grazie a Marconi il quale, non capito dall’Italia, ancora giovanissimo venne a Londra per brevettare la sua invenzione. Una storia che, in molti casi, si ripete ancora oggi e che io stesso ho vissuto in prima persona. Mi sembrava, quindi, più che logico rendere omaggio al padre della radio. È stato un atto di dovere, oltre che d’amore. Un atto di rispetto per un grande uomo che ha rivoluzionato il mondo delle comunicazioni.”

Tra gli italiani che hanno scelto una vita fuori dal nostro Paese, vi è anche una piccola ma molto significativa percentuale che è approdata sull’Isola di Man e, grazie a Phil Baglini e a LondonOneRadio, la loro storia è ora nota anche al grande pubblico:

“Ci è sembrato giusto raccontare degli italiani di Man – spiega Baglini – poiché forse molte persone non sanno della loro esistenza, per non parlare dell’esistenza dell’isola e della sua storia!”

Secondo l’ultimo censimento, gli italiani residenti nell’Isola di Man sono 156 ma, come riportato nel radio-documentario, il numero effettivo si aggira probabilmente sui 200.

“Molti di loro – racconta il Direttore – si sono insediati qui in giovane età, appena compiuti i 18 anni, e hanno vissuto sempre sull’isola, svolgendo qualsiasi tipo di lavoro. La maggior parte ha cominciato nella ristorazione ed è poi riuscita a farsi strada, partendo dalla cucina o dalla sala e arrivando, in certi casi, anche a comprare il proprio ristorante o il proprio albergo.”

Di recente l’isola è stata oggetto di una nuova, timida ondata di immigrazione proveniente dal Belpaese. Oltre al settore dell’ospitalità, le nuove generazioni hanno trovato impiego negli ambiti più disparati, dal settore tecnologico a quello della sicurezza e della privacy.

“Un caso da menzionare è quello dell’unico ingegnere navale italiano che lavora sull’isola il quale, oltre ad occuparsi, ovviamente, di navi, è specializzato in logistica. Altri, invece, sono avvocati oppure si occupano di finanza. A livello lavorativo, nell’isola c’è l’imbarazzo della scelta, visto che (come menzionato nel documentario) qui vi è il più basso tasso di disoccupazione di tutto il Regno Unito”.

Insomma, l’Isola di Man rappresenta, per la comunità italiana e non solo, un luogo dove ci si può reinventare, in ogni momento e ad ogni età.

“L’importante – afferma Phil con entusiasmo – è che ognuno porti con sé la creatività, la resilienza, la passione, l’accoglienza e il senso di appartenenza che ci hanno sempre contraddistinto e che, ancora una volta e soprattutto in questa occasione, mi hanno fatto sentire orgoglioso di appartenere alla categoria degli italiani all’estero”.

“Queste storie – aggiunge – non sono fini a sé stesse: al contrario, sono un tesoro prezioso, incancellabile, e vanno raccontate, vanno fatte ascoltare ai giovani, perché solo così non si perde il patrimonio italiano nel mondo. Un patrimonio che possiamo ritrovare in un territorio vasto come quello del Regno Unito ma anche in una piccola isola come quella di Man.”

Il direttore di LondonOneRadio ricorda con grande emozione l’esperienza vissuta in questo angolo di mondo ancora tutto da scoprire:

“Ho trovato un’ospitalità che mai avrei creduto di incontrare. Ho conosciuto delle persone veramente speciali, che mi hanno fatto scoprire ancora una volta il valore dell’amicizia. Porterò sempre con me il loro sorriso e sono certo che presto tornerò a trovarli, perché hanno ancora molto da raccontare!”.

LondonOneRadio è l’unica emittente italiana oggi presente nel Regno Unito ma seguita, ormai, praticamente in tutto il mondo. Una realtà lanciata nel 2014 ma che in brevissimo tempo ha saputo farsi conoscere e apprezzare:

“La nostra radio è nata con un’idea e una missione ben precisa: quella di offrire alla comunità italiana nel Regno Unito una piattaforma che potesse informarli, intrattenerli, e che li facesse sentire meno soli. Volevamo ricreare un terreno italiano che potesse farli sentire a casa. Inoltre, LondonOneRadio vuole fungere da ponte con la comunità britannica, e spesso accade di ricevere messaggi da inglesi che, ascoltando la musica italiana da noi proposta, ci chiedono il nome di un determinato artista. La nostra offerta è una miscela tra musica contemporanea e musica del passato, come ad esempio Battisti, Sergio Endrigo o Mina. Inoltre, laddove possibile, cerchiamo sempre di dare supporto alla nostra comunità, non solo attraverso l’intrattenimento ma anche, ad esempio, presenziando molti eventi italiani, quali concerti, mostre, presentazioni di libri o film. Siamo una radio come tante altre, ma siamo stati capaci di portare innovazione in questo Paese: anche se oramai non si può più parlare di ‘novità’ visto che, grazie alle reti sociali, al duro lavoro quotidiano e alla determinazione del mio fantastico team, LondonOneRadio è oggi conosciuta in tutto il mondo”.

Phil Baglini è un vulcano di idee in continua evoluzione e non ci sorprende scoprire che ha già in mente decine di progetti da realizzare:

“Per scaramanzia preferisco non rivelarvi nulla. Posso solo dire che saranno progetti alla scoperta di paesaggi, persone e storie. Desidero continuare il cammino intrapreso, farlo al meglio delle mie possibilità e, insieme al resto della squadra, condurre LondonOneRadio il più lontano possibile negli anni, affinché tutti possano beneficiare della nostra radio non solo come mezzo di comunicazione ma anche come strumento di diffusione di meravigliose storie italiane nel mondo”.

Stefania Del Monte

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