Ultimi temporali e stop al grande caldo, l’Italia fa la conta dei danni

Allagamenti a causa dei violenti temporali. (ANSA)

ROMA. – Il caldo africano ha le ore contate e lo stesso vale per le forti piogge. Oggi dunque si inizia a fare la conta dei danni causati dal maltempo – all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo – che nei giorni scorsi non ha risparmiato né nord né sud.

Violenti temporali hanno flagellato il settentrione nelle ultime 48 ore, provocando due vittime e diversi feriti; i danni tra Lombardia e Veneto ammontano a milioni di euro e le immagini di grosse supercelle temporalesche e enormi chicchi di grandine sono diventate subito virali sui social. Al sud, invece, è l’opposto: l’aeroporto Falcone – Borsellino di Palermo è stato chiuso al traffico per le fiamme nelle montagne circostanti, dopo giorni di temperature mai viste, con picchi di 48 gradi.

La situazione però è destinata a cambiare nel corso dei prossimi giorni.  Secondo Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, un flusso di aria fresca Nord Atlantica riuscirà a penetrare già oggi sul Paese in forma più decisa, dando luogo ancora a dei focolai temporaleschi, anche se limitatamente ad alcuni tratti del nordest. Entro sera qualche rovescio si sposterà fino ai settori più settentrionali della Puglia.

Sono ancora elevate le probabilità di grandine di grosse dimensioni associate a forti raffiche di vento fino a 120-130 km/h, chiamate in gergo downburst. Quest’ultimo, definito anche come raffica discendente, è un fenomeno meteorologico che consiste in forti raffiche di vento discensionali con moto orizzontale in uscita dal fronte avanzante del temporale. Le folate possono raggiungere velocità molto elevate, anche superiori ai 100 km/h.

Dopo i violenti temporali, ecco però arrivare la tanto attesa svolta, stavolta anche per le regioni meridionali: stop al gran caldo. Lungo la fascia adriatica e al Sud Peninsulare la colonnina di mercurio calerà anche di 13°C rispetto a martedì, grazie ai venti più freschi settentrionali che spazzeranno via del tutto la calura opprimente dell’anticiclone africano Caronte. Al nord il calo sarà meno marcato, ma comunque ben evidente grazie al calo dei valori di umidità relativa.

Incendi, 15 anni per ricostruire i boschi distrutti

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima la Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati in Italia che hanno distrutto centinaia di ettari di alberi e macchia mediterranea, dalla Sicilia alla Calabria fino alla Puglia spinti dal caldo record.

Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco dei roghi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati. Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde.

Ogni rogo – stima la Coldiretti – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature e siccità, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente.  

Zaia: “Ora ripartenza e indennizzi”

Le tempeste si allontanano, ma non bisogna allentare la tensione: il Veneto deve ripartire velocemente. Devono arrivare dallo Stato gli indennizzi promessi, deve essere data risposta a chi ha subito danni e devastazioni. È una fase delicatissima, che voglio definire ‘seconda emergenza’, non meno importante della prima risposta emergenziale.

La pragmaticità e l’operatività dei soccorritori e dei tecnici intervenuti sotto le bufere deve essere ripresa, come modello, per chi ora ha il compito di censire i danni, preparare i dossier, trasmettere le richieste di indennizzo dei cittadini e delle aziende colpite. Chiedo, a tutti livelli, che lo sforzo per dare risposte al Veneto sia massimo”.

A parlare è il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’indomani dell’ondata di maltempo che per giorni ha colpito il territorio regionale. È tempo infatti di bilanci: “Dalle stime i danni potranno superare complessivamente i 100 milioni di euro. Ora è fondamentale che la rete di raccolta delle segnalazioni sia efficiente.

I cittadini devono inoltrare le proprie segnalazioni ai Comuni, che con rapidità dovranno trasmettere un dossier in Regione. Sulla base dello Stato di Emergenza che ho firmato, trasmetteremo al Governo il censimento auspicando lo stanziamento di fondi per la ripartenza e gli indennizzi”.

Fontana: “Stima dei danni destinata ad aumentare”

Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha formalizzato ieri al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la Lombardia.

“Per il primo periodo dal 3 al 7 luglio, particolarmente colpiti risultano i territori delle province di Bergamo, Como, Lecco e Mantova, e in misura minore anche le province di Brescia, Monza Brianza, Città Metropolitana di Milano e Varese. I danni sono stimati in 19,5 milioni di euro, di cui 12 relativi al comparto pubblico e 7,5 per danni a privati ed attività economiche e produttive”.

“Per il secondo periodo, dall’11 al 14 luglio risultano particolarmente colpiti i territori delle province di Brescia, Como e Varese, e in misura minore anche le province di Bergamo, Lecco e Sondrio. I danni sono stimati in 21,9 milioni di euro, di cui 12,7 relativi al comparto pubblico e 9,2 per danni a privati ed attività economiche e produttive”.

“Per il terzo periodo dal 15 al 21 luglio, particolarmente colpiti risultano i territori delle province della Città Metropolitana di Milano, delle province di Monza Brianza, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. I Comuni stanno ancora caricando i dati sul sistema regionale Ra.S.Da e sono in corso i sopralluoghi dei funzionari degli UTR per verificare le segnalazioni”.

“Visti gli eventi meteorologici attualmente in corso anche in questi giorni – conclude il governatore – la stima dei danni proseguirà nei prossimi giorni ed è, purtroppo, destinata ad aumentare”. 

(Redazione/9colonne)

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