Amarcord, 2011: quando la Vinotinto fece sognare in grande nella Coppa America

La formazione della nazionale di calcio venezuelana che disputò la CoppaAmerica 2011

CARACAS – Nel 2011, durante la Coppa America che si disputò in Argentina, la Vinotinto scriveva una delle pagine più belle della sua storia. Quella nazionale guidata da César Farías riuscí a raggiungere le semifinali del torneo continentale. 

Nella zona Conmebol, e non solo, molti si chiedevano: “Come si spiega questo ‘miracolo’ venezuelano?” Come capita spesso nel calcio, alla base di tutto ci sono l’impegno duro, andato avanti durante gli anni, e la continuità di lavoro metodico. I nomi di chi pose le basi che rese possibile una tale impresa sono essenzialmente due: Richard Paez, il predecessore di Farias, e l’argentino José Omar Pastoriza, allenatore della nazionale nel periodo compreso tra il 1998 e il 2000.

Quella nazionale iniziò il suo percorso affrontando Brasile, Ecuador e Paraguay. Molti “esperti in materia” non avrebbero scommesso un centesimo sul passaggio del turno. Ma giocatori del calibro di Juan Arango, l’italo-venezuelano Gabriel Cichero ed altri con le loro prestazioni ammutolirono tutti. 

Nella gara d’esordio bloccarono sullo 0-0 il Brasile che aveva in rosa campioni noti alla nostra serie A come Julio César, Thiago Silva, Pato, ed altri. 

Nella seconda giornata una pennellata di “Maestrico” Gonzalez mandó al tappeto l’Ecuador: vittoria 1-0. 

La fase a gironi si chiuse con la gara al cardiopalma contro il Paraguay: pareggio 3-3 in pieno recupero con la zuccata di Grenddy Perozo su assist di testa del portiere Renny Vega.

Nei quarti di finale la Vinotinto affrontó il Cile:  vittoria 2-1 con reti di Osvaldo Vizcarrondo e Cichero nel recupero.

La cavalcata finale della Vinotinto si fermó in semifinale contro un muro chiamato Justo Villar, portiere del Paraguay, che non solo riuscí a resistere gli arrembaggi del Venezuela nei 90’, ma anche nella lotteria dei calci di rigore. Poi nella finalina per il 3º e 4º posto fu superata per 4-1 dal Perú. 

Adesso la speranza é partecipare al mondiale del 2026. Le qualificazioni valide per l’accesso alla prossima kermesse iridata inizieranno a settembre e ognuno di noi sente in cuor suo che il sogno è possibile. Ci auguriamo che, come ogni buon vino, il nostro, di color ‘tinto’, continui a godere di una maturazione lenta ma costante. L’augurio è che il dio Bacco ce la mandi buona.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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