Record di occupati in Spagna, quasi 21 milioni

MADRID – Ancora numeri record. Anche se si avvertono alcuni segnali di rallentamento. Non ha precedenti in Spagna la cifra di occupati, che a giugno è salita fino a sfiorare i 21 milioni, secondo i dati del governo. Positiva, rispetto al passato, anche quella riguardante i senza lavoro, che ora sono meno di 2,7 milioni, mai così pochi dal 2008. Tuttavia, sia il calo dei disoccupati sia la crescita dei nuovi posti creati sono stati meno consistenti rispetto allo stesso periodo di anni passati.

Al momento della diffusione di questi dati, il governo ha sottolineato in particolare la cifra di nuovi posti di lavoro creati nei primi sei mesi di quest’anno: 448.065. “È il miglior periodo gennaio-giugno di tutta la serie storica”, si legge in una nota. Il ministro della Previdenza sociale, José Luis Escrivá, ha aggiunto che ora gli occupati sono 1,3 milioni in più rispetto a prima della pandemia.

“L’aumento dei posti di lavoro è specialmente intenso fra i giovani: +10,2%”.

Da parte sua, la ministra del Lavoro Yolanda Díaz ha parlato di “evoluzione molto positiva” del mercato del lavoro, sottolineando come a giugno siano stati registrati 50.268 disoccupati in meno rispetto al mese precedente. “Grazie alla riforma del lavoro stiamo creando impieghi di qualità e a tempo indeterminato”, ha affermato.

I nuovi dati mettono in luce così che il numero di disoccupati in Spagna è tornato al di sotto delle soglie critiche toccate a partire dalla crisi finanziaria del 2008. Per quanto riguarda i posti di lavoro attivi, di essi solo il 14% è di tipo temporaneo.

Alcuni segnali di rallentamento, segnalano i media iberici, sono tuttavia da segnalare: mentre la media dei posti di lavoro creati a giugno nell’ultimo decennio è di 88.770, questa volta sono stati crica 54.000. Mentre il calo dei disoccupati l’anno scorso era stato in questo periodo di quasi il doppio.

I dati pubblicati oggi sono quelli con cui il governo di Pedro Sánchez si presenterà alle elezioni. Non sono infatti previste altre pubblicazioni ministeriali di questo tipo prima del 23 luglio.

Redazione Madrid

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