Mosca verso lo stop all’accordo sul grano

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov

MADRID. – Non ci sono al momento le condizioni per rinnovare il cosiddetto “accordo sul grano”. Lo ha dichiarato questa mattina il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (nella foto), rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso di una conferenza stampa online.

“Non vedo quali argomenti abbiano coloro che vorrebbero continuare questa iniziativa sul Mar Nero, perché è diventata da tempo una operazione commerciale per l’esportazione del grano ucraino”, ha detto il ministro degli Esteri.

All’inizio di questa settimana, una fonte di RIA Novosti a conoscenza dei negoziati aveva sottolineato che la possibilità che la Russia si ritiri dall’accordo rimane alta, e le parole di Lavrov sembrano dunque confermarlo. Come ha osservato il vice ministro degli Esteri Sergei Vershinin, Mosca sta lavorando affinché il 18 luglio sia l’ultimo giorno dell’accordo sul grano.

Già il 21 giugno, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva del resto dichiarato che non vi fossero i prerequisiti per la proroga dell’accordo, poiché a suo dire gli obblighi nei confronti della Russia non sarebbero rispettati. Gli accordi conclusi nel luglio 2022 prevedono l’esportazione di prodotti agricoli ucraini attraverso il Mar Nero, sbloccando contemporaneamente l’esportazione di alimenti e fertilizzanti russi.

Violazione dei diritti dei minori nei territori occupati in Ucraina

Lavrov inoltre ha risposto alle accuse mosse alla Russia in merito alla violazione dei diritti dei minori nei territori occupati in Ucraina. Accuse ribadite anche dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che nel suo rapporto annuale al Consiglio di sicurezza, ha incluso la Russia nell’elenco globale dei paesi violatori dei diritti dei bambini, riferendosi al bilancio delle vittime minorenni in Ucraina, “mentre Kiev – ha notato Lavrov – non è stata inclusa nell’elenco, nonostante viene riconosciuta anche la morte di bambini per le azioni della parte ucraina”.

Fatto sta che a detta di Lavrov “l’occidente” non avrebbe fornito prove concerete “sulla questione della violazione dei diritti dei bambini in Ucraina”. Per Lavrov, “il tema dei bambini nei conflitti armati è un tema comune, e coloro che cercano di abusare dell’imparzialità delle segreterie delle organizzazioni internazionali stanno provando a giocarsi questa carta.

Per quanto riguarda la situazione ucraina, il rapporto del Segretario Generale dell’Onu menziona la Russia come coinvolta in determinate situazioni che riguardano più di cento bambini. A questo proposito, ovviamente, vogliamo anche noi fare chiarezza, in modo che tutte queste discussioni siano basate su fatti e i fatti sulla base dei quali la Russia è accusata, fatti che finora non ci sono stati presentati”.

(Redazione/9colonne)

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