Le politiche anti-LGTBI+ di Vox condizionano il clima dell’Orgullo

El "Orgullo Gay" en Madrid

MADRID – Anche quest’anno è arrivato il momento dell’Orgullo. Diverse città spagnole, tra queste Madrid, hanno iniziato ad accogliere i consueti eventi rivendicativi in occasione della giornata internazionale LGTBI+, fissata proprio per oggi. Ma il clima delle celebrazioni, questa volta, è condizionato da un fattore esterno che sta assumendo una consistenza ben più densa rispetto al passato: l’affermazione in alcune istituzioni territoriali delle politiche ostili rispetto a questo collettivo promosse dal partito ultraconservatore Vox, che sta ottenendo spazio in diversi governi locali grazie ai risultati delle ultime elezioni amministrative e comunali, tenutesi il 28 maggio.

Una delle principali preoccupazioni di molte persone LGTBI+ è che tali istanze possano comportare passi indietro rispetto ai diritti in loro favore conquistati negli anni: progressi che hanno fatto della Spagna uno dei Paesi più avanzati del mondo in questo ambito.

Dopo il voto di fine maggio, in molti territori risultato favorevole alla destra, Vox ha stilato in diversi di essi accordi di governo con il Partito Popolare (PP): è il caso della regione della Comunità Valenciana o dei comuni di capoluoghi di provincia come Valladolid, Burgos o Toledo.

E con effetto praticamente immediato, la formazione guidata da Santiago Abascal ha iniziato a esigere misure concordanti con alcune delle sue principali rivendicazioni, come sono quella di contrastare gli interessi della cosiddetta “lobby LGTB” o bloccare politiche femministe promosse dalla sinistra.

Come raccolto dalla stampa iberica negli ultimi giorni, in termini pratici tali prese di posizione ostili rispetto al mondo LGTBI+ si sono tradotte soprattutto in azioni di pressione per ottenere la ritirata di simboli legati a questo collettivo, come le riconoscibili bandiere arcobaleno. Episodi, riassume tra gli altri El País, che hanno portato a diverse situazioni controverse o imbarazzanti anche per i partner del PP, un partito conservatore che ufficialmente si dice tuttavia favorevole alla tutela dei diritti LGTBI.

Le posizioni dei partiti politici spagnoli su questo argomento sono risultate evidenti nella giornata di oggi. “Mi sento orgoglioso della miglior Spagna”, ha twittato stamattina il premier Pedro Sánchez, difendendo inoltre l’immagine di “un Paese aperto, allegro, che accoglie la diversità” e che “non merita di retrocedere”.

Da parte sua, il leader del Partito Popolare Alberto Núñez Feijóo ha sostenuto che la libertà “è poter scegliere” e ha detto di voler “celebrare il riconoscimento della diversità e che ognuno decida da chi desidera essere accompagnato nella propria vita”. La vicepremier e leader di Sumar, Yolanda Díaz, ha invece lanciato un proprio slogan: “Con orgoglio e senza paura, verso più diritti, verso la felicità”.

Da questo coro di voci emerso in occasione della giornata internazionale dell’Orgoglio ha preso le distanze solo Abascal. “Io non la festeggio, tra altre cose perché sono eterosessuale, ma credo che anche molti omosessuali non la festeggino”, ha detto su RTVE.

Intanto, nella serata iniziale degli eventi ufficiali del Pride di Madrid esponenti dei collettivi LGTBI+ hanno espresso nette rivendicazioni contrarie alle istanze dell’estrema destra riguardanti i loro diritti.

Redazione Madrid

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