Cgie, si chiude l’assemblea di insediamento. Tajani: “Impegno per gli italiani all’estero”

Assemblea generale Cgie, foto ricordo con il ministro Antonio Tajani. (Archivio)

ROMA. – Si è chiusa oggi alla Farnesina l’Assemblea di insediamento del nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), guidato da Michele Schiavone, riconfermato segretario generale. A chiudere i lavori Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il quale ha affermato che “Il tema degli italiani che vivono al di là dei confini nazionali lo sento in modo particolare. Mi sono sempre battuto affinché venissero protetti, aiutati e sostenuti”.

“Siete gli ‘ambasciatori’ d’Italia nel mondo, perché ogni italiano rappresenta il nostro Paese – ha aggiunto rivolto ai consiglieri del CGIE – Il contributo degli italiani all’estero per lo sviluppo del nostro Paese è stato determinante”. Tanti i punti toccati dal titolare della Farnesina nel suo intervento, che si è soffermato sulla necessità di migliorare i servizi nei Consolati.

È una “priorità”, ha detto Tajani, il quale ha assicurato che l’obiettivo è il rafforzamento dell’organico della rete consolare e l’implementazione di servizi in digitale per semplificare le procedure. Il ministro, inoltre, ha segnalato la necessità per gli italiani all’estero di “aggiornare tutti gli organismi. Stiamo valutando se non c’è una rappresentanza perché è cambiata l’emigrazione degli italiani nel mondo”, spiegando che “bisogna invitare gli italiani all’estero ad iscriversi all’Aire per avere una mappatura”.

Promuovere il turismo delle radici

Altro obiettivo secondo il ministro è quello di promuovere il progetto Turismo delle radici, parte delle iniziative comprese nel Pnrr. Con il Turismo delle radici, ha specificato Tajani, “vogliamo far sì che gli italiani all’estero si sentano sempre italiani e vadano a scoprire i luoghi dove vivevano i loro antenati. L’obiettivo è promuovere i borghi piccoli”, così da aumentare i flussi turistici e sviluppare la consapevolezza negli italiani all’estero di seconda e terza generazione

. In conclusione, il ministro degli Esteri ha annunciato la sua presenza a Marcinelle, l’8 agosto, per commemorare i minatori italiani morti nel disastro minerario del 1956. “L’8 agosto sarò a Marcinelle per ricordare i minatori morti in quella miniera di carbone, che rappresentano in maniera straordinariamente drammatica il contributo che noi italiani abbiamo dato alla crescita economica non solo al Belgio ma a tutta l’UE – ha dichiarato – molti di loro erano meridionali, voglio ricordare quanto i meridionali hanno fatto per la crescita del nostro Paese. È vero che il nord ha il capitale, ma sud d’Italia ha dato capitale umano”.

Ricerca e cultura

Presente all’incontro anche Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri, che ha voluto evidenziare il sostegno della Farnesina alla ricerca: “questo ministero si sta occupando nella valorizzazione della ricerca. Abbiamo dedicato quest’anno una giornata a nostri ricercatori, a Venezia, dove il ministro si è confrontato su tutti gli aspetti che i nostri ricercatori portano avanti nel mondo”. Tripodi si è soffermata anche sul tema della “cultura di ritorno”, ma senza dimenticare la necessità di “razionalizzare i progetti”.

Altro argomento affrontato dal sottosegretario è la sinergia tra governo e comunità locali: “credo che sarebbe profondamente opportuno e giusto che quando un membro di governo va all’estero, i nostri rappresentanti CGIE lo sapessero preventivamente. Questo per ritagliarsi uno spazio. Quando parlo di sinergia io intendo questo”.

Da parte sua, il sottosegretario Maria Tripodi ha assicurato che il MAECI sta lavorando a nuovi Istituti di Cultura e scuole di formazione all’estero per la lingua italiana, considerato “un settore prioritario”. Nel suo intervento, Tripodi ha affermato che “gli italiani di seconda e terza generazione non hanno più quel legame con l’Italia come ce l’avevano i nonni. Se non puntiamo a dare loro una identità, una formazione, l’orgoglio di essere italiani, le proprie radici, noi disperdiamo un patrimonio”.

Servizi più efficienti

Soddisfatto dell’Assemblea anche Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del MAECI, il quale ha concordato sulla necessità di riformare l’organismo per avere una maggiore rappresentatività delle comunità italiane all’estero.

Sui servizi offerti dai Consolati, ha fatto sapere che “servono maggiori risorse per velocizzare i servizi, come la consegna di passaporti o le carte d’identità”, sottolineando tuttavia che “non sempre in Italia le procedure per la carta elettronica sono meno lunghe che all’estero”.

Al riguardo, passi in avanti si stanno facendo, secondo Vignali, nel migliorare la piattaforma online Prenot@mi: “c’è una domanda di servizi crescenti da parte degli italiani all’estero. Questa è la ragione per cui il servizio Prenot@mi finisce per intasarsi. Non possiamo abolirlo, renderebbe il tutto più difficile. Ma sono in corso migliorie. Sono stati fatti investimenti su questo sistema, in modo da renderlo efficace”.

(Redazione/9colonne)

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