Mes: ore calde dopo l’Aventino del centrodestra, Salvini ribadisce il No della Lega

A Palazzo Chigi la prima riunione della Cabina di regia per la crisi idrica, presieduto dal Vice Presidente e Ministro Matteo Salvini. (Ufficio stampa)

ROMA. Ore calde, anzi caldissime per governo e maggioranza. E l’estate, che sembra finalmente arrivata, c’entra poco e niente.  Più che la calura è infatti il Mes a far salire la temperatura nel centrodestra. L’Italia resta l’unico Paese dell’area Euro a non aver ratificato la riforma del Meccanismo europeo di stabilità, per cui è necessario un voto parlamentare.

Ieri il colpo di scena: maggioranza e governo hanno scelto la strada dell’Aventino, non presentandosi in Commissione Esteri a Montecitorio. Così il testo della proposta di ratifica, attesa da calendario in aula il 30 giugno, è passata con i voti delle opposizioni.

Due giorni fa, ad alimentare il corto circuito nella maggioranza, il Mes aveva ricevuto il giudizio tecnico favorevole da parte del ministero dell’Economia e delle finanze: in una lettera inviata alla Commissione, infatti, il capo di gabinetto di Giorgetti sosteneva che “non si rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione”.

“Sul Mes decide il Parlamento, l’Italia è una Repubblica parlamentare quindi sul Mes voterà e deciderà il Parlamento che rappresenta i cittadini” sostiene il vicepremier e capo della Lega, Matteo Salvini, impegnato in campagna elettorale in Molise, specificando che quella del Mef “è una risposta tecnica: tecnicamente c’è una risposta, politicamente ce n’è un’altra. Tecnicamente uno può fare i conti per quello che è il bilancio pubblico, politicamente tutto il centrodestra, dalla Meloni al sottoscritto, ritiene che in questo momento il Mes non sia uno strumento utile al Paese”.

Conte all’attacco

“Con Giorgetti ero a pranzo ieri, siamo assolutamente in sintonia” assicura Salvini, per poi ribadire: “In questo momento preferisco che il debito pubblico italiano sia in mano a italiani che non a soggetti esteri, i Btp che hanno raccolto 18 miliardi di investimenti di piccoli risparmiatori italiani sono la via del futuro. La risposta tecnica del capo di gabinetto è quella, quando arriverà il voto in Parlamento, se arriverà, la Lega voterà come ha sempre dichiarato che avrebbe votato”.

Intervenendo al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo, il leader M5S Giuseppe Conte va all’attacco, annunciando l’astensione dei pentastellati anche in aula: “Il fronte più caldo in Europa è il Mes. I nostri patrioti che hanno fatto? Hanno disertato il fronte”.

Nello stesso consesso, la segretaria del Pd Elly Schlein ribadisce come la maggioranza metta a rischio la credibilità internazionale dell’Italia.  Sempre da Rapallo, il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto rimanda le polemiche al mittente, sostenendo come le opposizioni siano divise sul tema: il testo base del disegno di legge di ratifica è infatti stato approvato con i voti di Pd e Iv-Azione, mentre  M5S e Verdi-Sinistra si sono astenuti.

(Redazione/9colonne)

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