Sánchez, congedi parentali più lunghi e salario minimo blindato

Il governo del presidente Sánchez dovrà superare l’ostacolo rappresentato dall’intransigenza di “Unidos Podemos”, rassicurare il resto degli alleati e frenare chi, nel Psoe, vorrebbe andare a elezioni anticipate

MADRID – La risposta alla promessa di “abrogare il ‘sanchismo’” parte dalle politiche sul mondo del lavoro. Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha preso oggi slancio nella lunga rincorsa elettorale in vista del voto nazionale del prossimo 23 luglio annunciando due misure precise che intende inserire nel programma elettorale della propria formazione, il Partito Socialista (PSOE). Da un lato, l’idea è di “estendere i congedi di maternità e paternità” ora vigenti da 16 a 20 settimane. Inoltre, il leader iberico propone di “garantire per legge che il salario minimo sia del 60% rispetto a quello medio”.

L’occasione per affrontare questi argomenti è arrivata nel corso di un evento organizzato dal PSOE, in cui Sánchez ha mantenuto una conversazione con José Luis Escrivá, ministro della Previdenza Sociale. “Ricordo quando abbiamo equiparato i congedi di maternità e di paternità, arrivando alle 16 settimane” ha sostenuto il primo. “Vediamo possibilità per estenderli da 16 a 20 settimane, introducendo lavoro part-time tra la 17esima e la 20esima settimana”, ha aggiunto il secondo.

Nello stesso contesto, Sánchez e il ministro Escrivá hanno parlato della volontà di “blindare con un mandato legale che il salario minimo interprofessionale raggiunga il 60% di quello medio”. Un obiettivo già raggiunto con la cifra pattuita per quest’anno (1.080 euro), ma che nei piani dei socialisti si trasformerebbe in misura strutturale.

Come terza proposta di giornata, il premier ha aggiunto un ulteriore elemento: l’idea è che il fondo per le pensioni pubbliche venga alimentato con cinque miliardi di euro all’anno, in modo da permettergli di raggiungere la soglia dei 45 miliardi nel 2030.

All’inizio dell’incontro, Sánchez è anche tornato su una delle principali richieste avanzate ai rivali del Partito Popolare in vista della campagna elettorale, quella di sostenere più dibattiti “faccia a faccia” con il loro leader Alberto Núñez Feijóo: una proposta attualmente accettata solo in parte dal capo dell’opposizione.

“Loro stanno solo cercando scuse per evitare il confronto'”, ha detto. “Noi non abbiamo nulla da nascondere, abbiamo un programma in favore delle maggioranze sociali”.

Redazione Madrid

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