Silli al Cgie: “Servizi consolari da rafforzare, governo al lavoro”

Assemblea Generale 2023 del CGIE in corso a Roma.

ROMA. – “Il governo è consapevole che i servizi consolari sono da rafforzare, questo non è un problema della rete ma è un problema di bilancio, tutto ciò che riguarda gli italiani all’estero è un problema legato all’attualizzazione delle strutture e sovrastrutture ed è un problema di risorse”.

Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Giorgio Silli, intervenendo all’Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina fino a venerdì.

“È una questione di priorità politiche – ha ribadito Silli -, nell’ultimo bilancio siamo riusciti, grazie al ministro Tajani, di dirottare alcuni fondi sui servizi consolari, speriamo di avere i numeri e la volontà da parte di tutti di riuscire a incanalare una quantità di denaro più grande dal prossimo mese in poi affinché il governo abbia i fondi per rafforzare le strutture consolari”.

Il Cgie “deve affrontare una riflessione comune – ha concluso Silli -. Se emergeranno idee o proposte da vagliare saranno le benvenute, il governo lavora sulle proposte del CGIE, raccomando a tutti lo spirito di collaborazione”.

Italiani all’estero al centro del dibattito

“La storia del nostro Paese è storia di emigrazione con interi nuclei familiari costretti ad abbandonare i loro territori per garantirsi condizioni di vita più dignitose. Le condizioni oggi sono cambiate eppure è sempre alto il numero dei nostri connazionali che lasciano il Paese per necessità e non per libera scelta”, ha detto Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, intervenendo all’Assemblea plenaria del Cgie.

“Le comunità all’estero rappresentano una ricchezza della nostra Nazione – ha continuato Craxi – il nostro Paese è una superpotenza culturale e tutto questo qualifica uno stile di vita all’italiana che non teme confronti. Non manca mai, nelle mie missioni all’estero, il confronto con gli italiani, ambasciatori dell’Italia nel mondo, e l’ascolto delle loro storie”.

La senatrice rivolge poi “un pensiero riconoscente” a Silvio Berlusconi, ricordando che nel 2001 “si fece promotore, grazie al ministro per gli italiani nel mondo Mirko Tremaglia, della legge 459 per l’esercizio del diritto di voto degli italiani all’estero” credendo in un “corredo identitario di un popolo che si conserva indipendentemente dalla distanza geografica”.

Quello del voto all’estero, ammette però Craxi, “è un istituto che sconta il tempo che passa e che oggi meriterebbe una riflessione”. Secondo Craxi “mettere al centro del dibattito le politiche per gli italiani all’estero è una scelta doverosa e lungimirante. La diplomazia tradizionale, parlamentare ed economica sono tasselli di un mosaico di enorme valore”.

(Redazione/9colonne)

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