Pnrr: ok di Camera e Senato alla mozione di maggioranza

Il ministro agli Affari Europei, Coesione, Sud e Pnrr, Raffaele Fitto, in una foto d'archivio. (Ufficio Stampa)

ROMA. – Da entrambe le Camere ok alla mozione di maggioranza concernente iniziative in materia di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In aula a Montecitorio sono stati approvati inoltre i punti delle mozioni di Pd, M5s e Avs che escludono l’uso delle risorse del Pnrr per armi e munizioni, respingendo invece le altre parti.

A Palazzo Madama, invece, è stato approvato il punto 11 degli impegni richiesti al governo dalla mozione unitaria presentata da Pd, M5S, Avs e Autonomie, che esclude l’’utilizzo delle risorse di pertinenza del Pnrr per la produzione di armi e munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all’Ucraina.

Condiviso dalle opposizioni il punto 2 del documento presentato dal centrodestra, che impegna il governo “ad informare il Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, sugli investimenti e sulle riforme inserite nella proposta di aggiornamento del Pnrr, comprensiva del capitolo REPowerEU, consentendo un adeguato ed approfondito esame”.

Approvata infine anche la mozione di Azione e Italia Viva, su cui il governo aveva espresso parere favorevole. La mozione di maggioranza impegna l’esecutivo, “al fine di assicurare la piena realizzazione del Pnrr e il raggiungimento di tutti gli obiettivi qualitativi e quantitativi dallo stesso previsti, ad elaborare una proposta di aggiornamento del Piano che si focalizzi specificatamente su misure che hanno registrato un notevole ritardo nella fase di avvio o un rilevante incremento dei costi a causa dell’inflazione, della mancanza di materie prime ovvero di altre circostanze oggettive e non preventivabili”.

In sede di replica, il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto è intervenuto sia alla Camera che al Senato: “Il governo Meloni – ha assicurato – non ha alcuna intenzione di utilizzare le risorse del Pnrr per finanziare interventi che possano finanziare le armi. Lo abbiamo già detto e ribadito in tutte le circostanze. E, quindi, visto che è un tema richiamato all’interno delle mozioni, quella odierna è un’occasione per confermare questo aspetto, per quanto ci riguarda”.

Schlein chiede una “grande operazione verità”

“Questo governo – sottolinea il responsabile dell’attuazione del Pnrr – in due mesi ha raggiunto i 30 obiettivi mancanti, oltre ai 25 già raggiunti, e ne ha inviato comunicazione alla Commissione europea; si è, quindi, aperto un confronto, che ritengo si chiuderà nelle prossime ore positivamente, nel corso del quale vi è stata con la Commissione europea una verifica molto dettagliata di molte delle misure alle quali si fa riferimento.

Abbiamo fatto tutto con uno spirito costruttivo e sinceramente vedo molto difficile individuare delle responsabilità o dei ritardi in capo al nostro Governo perché le date sono un’indicazione molto chiara in questa direzione”.

All’attacco del governo la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenuta a sorpresa alla Camera durante le dichiarazioni di voto: “Siamo a un tornante particolare della storia dell’intero continente e anche del progetto di integrazione europea: noi sappiamo da che parte stare, voi non ci è ancora chiaro. Questo governo è come se lo subisse, se lo mal sopportasse, se lo vivesse come un peso mentre è il più grande piano di investimenti della storia europea, di cui il nostro paese è il maggior beneficiario, un’occasione irripetibile per cambiare e ammodernare l’Italia” ha affermato Schlein, per poi aggiungere: “Chiediamo al governo di fare una grande operazione verità e trasparenza, non capisco questo atteggiamento di resa, per cui gli obiettivi sono irrealizzabili e si parla addirittura di rinunciare a dei fondi”.

“Quello che si sta facendo sul Pnrr sta trasformando il sogno di un intero Paese in un incubo. Quando il Presidente Conte è andato in Europa, lo ha fatto per portare fondi che potessero servire per sanità, scuole, asili, strade. Non lo ha fatto per far vedere ai cittadini questo spettacolo politico indecente” sono state le parole del capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri.

“Se si fanno investimenti sulle armi, lo si fa per rafforzare la difesa della democrazia e la tenuta dell’Europa. Fare una distinzione sull’utilizzo delle armi per l’Ucraina o no è una pura ipocrisia che viene utilizzata per marcare una differenza sbagliata e irrilevante. Non ci impuntiamo solo perché è già deciso che non si usi il Pnrr per le armi, ma le battaglie ambigue non dovrebbero essere combattute” ha sostenuto in Aula in Senato la presidente del Gruppo Azione-Italia Viva, Raffaella Paita.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento