Niente intesa Pp-Vox, in Estremadura possibile la ripetizione elettorale

Sesión Constitutiva de la Asamblea de Extremadura en la XI… _ Asamblea de Extremadura
Sesión Constitutiva de la Asamblea de Extremadura en la XI… _ Asamblea de Extremadura

MADRID – Uno stop inatteso per l’idillio del momento. La notizia politica del giorno in Spagna è arrivata dall’Estremadura, una delle regioni in cui Partito Popolare (PP) e Vox hanno alla portata il controllo della maggioranza parlamentare grazie all’esito delle amministrative di fine maggio. A differenza di diversi altri territori – tra comunità autonome e municipi – in questo caso i tentativi di arrivare a un accordo di governo interno alla destra prima della seduta costitutiva nella sede legislativa locale non sono andati a buon fine. E così, ad approfittare della situazione è stato il Partito Socialista (PSOE), che è riuscito a mantenere il controllo della presidenza di questa istituzione, con l’elezione della propria esponente Blanca Martín. Allo stato attuale delle cose, lo scenario di una ripetizione elettorale è plausibile. 

Come scrive El País, la sorpresa per l’esito di questa seduta parlamentare è stata tale che la stessa Martín non aveva pronto il proprio discorso di insediamento. “Queste cose succedono solo a me”, avrebbe detto. Tale circostanza si è materializzata dopo che, per la mancanza di un accordo tra PP e Vox, il quorum per l’elezione di un esponente della destra come presidente dell’Assemblea regionale in primo scrutinio è risultato irraggiungibile. In secondo scrutinio, PSOE e Unidas Podemos hanno strappato l’elezione Martín. 

 Al termine della seduta parlamentare, la candidata a governatrice del Partito Popolare, María Guardiola, è stata durissima nel riferirsi a Vox. “Hanno messo in primo piano la loro sete di potere e la superbia rispetto alla possibilità di un cambiamento”, ha detto in dichiarazioni alla stampa, “io in Vox ho trovato solo ostacoli, mancanza di unione e fretta”.

A quel punto, la leader territoriale del PP ha affondato la sua stoccata più severa. “Io non posso lasciare entrare nel mio governo chi nega la violenza di genere contro le donne, chi fa politica semplicista, chi disumanizza gli immigrati e chi vuole cestinare la bandiera Lgtbi+”, ha detto, “se si dovrà tornare alle urne, torneremo alle urne”. 

Da parte sua, Vox ha accusato il PP di essere “lontano dalla realtà politica”, sostenendo di sentirsi “imprescindibile” per la “costruzione di un’alternativa” alla sinistra. “Ma i nostri voti non sono regalati, e non possono essere ostaggio di un ricatto”, ha sostenuto il vicepresidente per l’azione politica del partito, Jorge Buxadé.

In Estremadura, il PP e Vox hanno in tutto 33 seggi (28 i primi e 5 i secondi), giusto quelli necessari per raggiungere la soglia della maggioranza assoluta. D’altra parte, il PSOE, posizionatosi al primo posto per numero di voti, ha 28 seggi, mentre Unidas Podemos 4. 

A differenza di questa regione, i due partiti della destra spagnola hanno già raggiunto un’intesa per un governo di coalizione nella Comunità Valenciana. Alle Baleari, un “pre-accordo” tra le parti ha consentito l’assegnazione della presidenza del parlamento locale agli ultraconservatori.

Redazione Madrid

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