Figli di coppie omogenitoriali: la procura di Padova impugna 33 atti dal 2017

Una manifestazione per le famiglie omogenitoriali lo scorso aprile a Torino (ANSA:ALESSANDRO DI MARCO)

ROMA. – Illegittimi perché contrari alle leggi e ai pronunciamenti della Cassazione: queste le motivazioni con cui la procura di Padova ha impugnato tutti e 33 gli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali, registrati dal sindaco Sergio Giordani dal 2017 a oggi.

Un atto che di fatto cancella il genitore 2 dallo stato di famiglia e che va nella stessa direzione della direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di metà marzo, spingendosi però a ritroso nel tempo.

“Sono sereno e convinto delle scelte fatte – ribatte il primo cittadino – Dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito, e appena nascono, nei loro fondamentali diritti”.

“La decisione della procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita dal 2017 di bambini con due mamme è crudele e disumana, diretta conseguenza della politica persecutoria del governo contro le famiglie arcobaleno. Questi bambini rimarranno orfani di una madre per decreto” commenta su Twitter il deputato del Pd Alessandro Zan.

“In Italia l’accanimento contro le famiglie arcobaleno inaugurato dal governo Meloni non conosce tregua” sottolinea la deputata del Pd Rachele Scarpa, che aggiunge: “Voglio esprimere la mia totale solidarietà ai sindaci, come Sergio Giordani, che hanno scelto da tempo di stare dalla parte dei bambini, delle loro famiglie, del buon senso e dell’umanità. Ora più che mai è urgente che il parlamento segua la stessa linea e legiferi in modo coerente con quella che è la realtà di affetti e amore di queste famiglie”.

(Redazione/9colonne)

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