Pd, Schlein lancia “l’estate militante”: Serve un’identità netta

Elly Schlein durante la conferenza stampa. (frame video Partito Democratico)

ROMA. – “Un’estate militante” è la proposta alla Direzione Pd della segretaria Elly Schlein, che afferma: “E’ il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l’Italia e l’Europa. Ho ricevuto un mandato chiaro, ricostruire una identità chiara che ci renda riconoscibili”.

“Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono” puntualizza la segretaria in merito al dibattito interno, per poi aggiungere: “C’è chi magari spera di sortire qualche effetto con il giochino del logoramento dei segretari. Non funzionerà, mettetevi comodi. Siamo qui per restare e restare insieme”.

Schlein attacca il governo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (“Meloni ha passato tutta la campagna elettorale dicendo che bisognava cambiare il Pnrr, dopo 9 mesi ancora non ha detto cosa vuole fare”) e sul fisco (“Sulle tasse è vergognoso che parli di pizzo di stato”).

E lancia “un grande appuntamento” il 14 e 15 luglio, insieme ai sindaci, contro l’autonomia differenziata e una manifestazione sul tema della casa il 30 giugno. “Continueremo a tenere un atteggiamento coerente con i nostri alleati” afferma poi la segretaria in merito alla posizione dei dem sull’Ucraina, compreso il supporto militare, ma un “approdo di pace” secondo Schlein è necessario.

Botta e risposta con Renzi

Proprio il tema della guerra è quello dove si misura la maggiore distanza dal M5S: “La settimana prossima si vota in Molise, dove siamo alleati con il M5s. Lo eravamo anche prima della manifestazione” spiega, sottolineando però la non comune unità di vedute su tutti i temi con i pentastellati: “Sull’Ucraina siamo molto distanti, ma non sul precariato” specifica Schlein. Poi una stilettata al leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Dispiace che supporti il candidato della destra al Molise. Non può dare lezioni di subalternità, visto che al Nazareno invitò subito Berlusconi”.

L’ex premier replica a stretto giro: “Colpisce che durante la direzione nazionale del Pd Elly Schlein senta il bisogno di attaccare proprio me. Il mio Pd provò a fare le riforme nonostante il fuoco amico e la violenta polemica interna. E provò a fare le riforme insieme alle opposizioni: Berlusconi venne al Nazareno per discutere seriamente tra avversari come si fa nei paesi civili.

Non si mise il passamontagna per parlare delle brigate, non attaccò gli Stati Uniti d’America, non portò una piattaforma opposta a quella del Pd come hanno fatto Grillo e Conte. Un consiglio a Elly? Non usi il mio nome per ricompattare i suoi, è un giochino che non funziona più. Parli del futuro se ne è capace. Sul passato, se vuole confrontarsi con i nostri risultati, prima prenda il 41% e poi ne riparliamo”.

(Redazione/9colonne)

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