Camere di Commercio italiane all’estero: nelle Marche il mondo dell’internazionalizzazione

ROMA. – “Volevamo portare nelle Marche il mondo dell’internazionalizzazione”. Così Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, durante la 32esima Convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all’estero, in corso a Colli del Tronto (AP) fino al 20 giugno.

“Le Marche sono una grandissima regione con imprenditori che hanno un dato importante di export – ha continuato – Dall’inizio della nostra attività, nel 2018, insieme alla Regione Marche abbiamo destinato 5.850.875 euro in misure a diretto sostegno dell’export con 2.094 imprese beneficiarie. I dati danno la possibilità di lavorare insieme, ciò che volevamo fare oggi portando alla Convention imprese e istituzioni”. “Da qui può partire un grande progetto nazionale per portare le PMI italiane nel mondo”, ha concluso Sabatini.

Lollobrigida: “Export essenziale per lo sviluppo dell’Italia”

“L’export per noi resta fondamentale nel processo di sviluppo del Sistema Paese. Il Governo Meloni ha una posizione chiara: difendere le nostre imprese e le nostre eccellenze da Nord a Sud per garantire il consumo interno e soprattutto per un export che è necessario ed è basato sulla parola qualità, caratteristica propria del nostro Paese”, afferma in un videomessaggio Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

“All’estero – ha continuato – raccontiamo la capacità degli italiani di creare eccellenze, rimanendo ancorati ai territori che vedono produzioni non delocalizzabili ma devono essere raccontate, spiegate, perché è su questo che riusciamo ad incidere sui mercati e aumentare la nostra crescita”.

“Abbiamo creato un fondo per la sovranità alimentare di 100 milioni per garantire le filiere che hanno debolezze contingenti e che possono sviluppare nuovi mercati – ha chiosato Lollobrigida – 250 milioni sono destinati all’innovazione tecnologica, per andare incontro ad una sostenibilità ambientale e migliorare la tutela del territorio senza danneggiare le attività imprenditoriali”.

“Ci battiamo contro la contraffazione, l’italian sounding, per tutte quelle persone che comprano il finto italiano e non hanno i benefici che invece i nostri prodotti conferiscono. Giochiamo in squadra con gli altri Ministeri e le autorità italiane”, ha concluso il ministro dell’Agricoltura.

Il sistema camerale ascolta la voce delle imprese

“Le Camere di Commercio italiane all’estero sono soggetti qualificati a supporto del business con una storia centenaria costruita da centinaia di imprenditori, professionisti e manager in paesi che non sono quelli di nascita ma di accoglienza, dove sono stati in grado di costruire una rete fittissima di relazioni che in Italia facciamo fatica ad immaginare”, ha sottolineato Mario Pozza, presidente di Assocamerestero.

“I risultati che negli anni il sistema camerale ha messo a segno – ha continuato – sono frutto anche della capacità di ascoltare la voce delle imprese e sviluppare un linguaggio condiviso; tutte sono accomunate dalla stessa regola di funzionamento: l’aiuto alle imprese che vogliono arrivare nel mercato estero. Questo grazie alla forza di oltre 20mila soci italiani, oriundi italiani o italo-discendenti, radicati nelle comunità economiche in cui vivono”.

Il presidente di Assocamerestero ha spiegato come ogni anno vengano investiti “più di 40 milioni di euro in attività promozionali rivolti alle PMI”; nel 2022, ha continuato Pozzi, “abbiamo assistito quasi 51mila aziende a fare affari, costruendo partnership stabili con quasi 70mila operatori esteri. Attività che rappresentano oggi il 70% del fatturato delle Camere di Commercio”.

Il turismo delle radici per valorizzare i territori

Il turismo delle radici per valorizzare i territori. Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani nel mondo della Farnesina, ribadisce “l’importanza” del progetto inserito nel Pnrr e dalla convention delle Camere di commercio italiane all’estero ne sottolinea le potenzialità.

“Si tratta di un progetto importante per le comunità territoriali che si propone di favorire i flussi turistici facendo rientrare in Italia in forma strutturata gli italiani all’estero e gli italo-discendenti”, afferma Vignali in videocollegamento.

Il turismo delle radici si rivolge a una platea di circa 80 milioni di italo-discendenti e questo può portare a “una pressione favorevole in termini di turismo”. In questa “visione” di far conoscere agli italiani nel mondo i territori da dove emigrarono i loro avi, un ruolo fondamentale possono averlo proprio le Camere di Commercio italiane all’estero: “E’ una collaborazione importante perché è evidente che c’è contaminazione tra turismo e imprenditoria”.

Vignali spiega poi che “sono stati selezionati dei gruppi in tutto il territorio italiano per organizzare servizi nuovi, dedicati a questa nuova categoria di turisti, per far scoprire loro cultura e tradizioni, per portarli alla scoperta del territorio. I gruppi prepareranno anche la promozione dell’offerta fuori i confini nazionali”.

Le Camere di commercio italiane all’estero, “grazie alla conoscenza del territorio, possono mettere in contatto le realtà imprenditoriali con le comunità e possono aiutarci a organizzare gli eventi. Avremo bisogno del loro aiuto per una maggiore promozione del turismo delle radici”, conclude Vignali ricordando che il 2024 sarà l’Anno delle radici:

“Ci stiamo preparando, invito le Camere di commercio italiane all’estero ad aiutarci a promuovere l’Italia nel mondo, a far crescere questo paese anche attraverso il turismo degli italiani all’estero”.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento