Ocse: l’economia globale inizia a migliorare, ma la ripresa sarà debole

In una foto d'archivio un supermercato Esselunga di Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

MADRID. – L’economia globale ha iniziato a migliorare, ma la ripresa sarà debole: è quanto prevede l’ultimo Economic Outlook dell’OCSE, che stima una moderazione della crescita del PIL globale dal 3,3% nel 2022 al 2,7% nel 2023, seguita da una ripresa al 2,9% nel 2024.

Il calo dei prezzi dell’energia sta alleviando la tensione sui bilanci delle famiglie, la fiducia di imprese e consumatori si sta riprendendo, anche se da livelli bassi, e la riapertura della Cina ha fornito una spinta all’attività globale. Si prevede che l’inflazione complessiva nell’OCSE scenderà dal 9,4% nel 2022 al 6,6% nel 2023 e al 4,3% nel 2024.

Il calo dell’inflazione è dovuto all’entrata in vigore di una politica monetaria più restrittiva, alla riduzione dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari e alla riduzione delle strozzature nell’offerta. La crescita del PIL negli Stati Uniti dovrebbe essere dell’1,6% nel 2023, prima di rallentare all’1,0% nel 2024 in risposta alle condizioni monetarie e finanziarie restrittive.

Nell’area dell’euro, il calo dell’inflazione complessiva contribuirà ad aumentare i redditi reali e contribuirà a una ripresa della crescita del PIL dallo 0,9% nel 2023 all’1,5% nel 2024. Si prevede che la Cina registrerà forti aumenti della crescita del PIL nel 2023 (con 5,4 %) e 2024 (con il 5,1%), a causa della revoca della politica zero-COVID del governo.

Priorità alle riforme

“Questa prevista ripresa, sebbene pressoché invariata rispetto alle nostre proiezioni intermedie di marzo, mantiene le prospettive leggermente più ottimistiche che erano state previste e che ora stiamo vedendo materializzarsi”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann.

“I responsabili politici devono ridurre durevolmente l’inflazione per raggiungere l’obiettivo e ridurre un ampio sostegno fiscale mirando meglio alle misure fiscali. Pur continuando a rispondere alle sfide economiche immediate, rimane importante dare la priorità alle riforme strutturali per aumentare la produttività, anche promuovendo la concorrenza, rilanciando gli investimenti, aumentando la partecipazione femminile alla forza lavoro e alleviando i vincoli di offerta, garantendo al contempo le trasformazioni verdi e digitali delle nostre economie”.

La ripresa rimane fragile ei rischi sono orientati verso il basso. L’incertezza sull’evoluzione della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e il suo impatto globale rimane una preoccupazione fondamentale.

(Redazione/9colonne)

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