Emigrazione: “Prospettiva italica” alla Camera, nuova forza dalle radici all’estero

ROMA. – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto il 2 giugno per accendere nuovamente i riflettori su una questione a lungo dibattuta: la “fuga” dall’Italia di migliaia di giovani che trovano occasioni di lavoro e di vita migliori all’estero. Un addio, ha spiegato il Capo dello Stato in occasione della Festa della Repubblica, che dovrebbe essere una “libera scelta” e non “una costrizione imposta dalla mancanza di opportunità”.

Un concetto ribadito a più riprese il 6 giugno in occasione del primo seminario dell’Intergruppo parlamentare “Italici, per un futuro glocal”, che si è svolto alla Camera con un focus su “Diaspora, Italicità, Cittadinanza, Sviluppo”. Quello dell’emigrazione è “un fenomeno complesso e più articolato di come viene interpretato. I bisogni degli italiani sollecitano la politica ad abbandonare schemi anacronistici rinnovando una governance del fenomeno migratorio più efficace”, afferma Anna Ascani, vicepresidente della Camera, aprendo il seminario.

Le nuove migrazioni “toccano tutti da vicino”, prosegue Ascani sottolineando che “la mobilità verso l’estero è un fenomeno strutturale: l’estero affascina, soprattutto gli studenti e i giovani laureati”. Secondo la vicepresidente della Camera, quello dell’emigrazione “è un tema ricorrente. È necessario rafforzare le reti di mobilità, favorire la circolazione dei talenti con flussi bi-direzionali”.

Anche Ascani ricorda le parole del Capo dello Stato sulla “libera scelta” dei giovani a partire e ribadisce che “per raggiungere questo traguardo sono necessarie iniziative efficaci: aumentare gli investimenti in istruzione, lavorare sui divari territoriali e sul gap di genere”.

Il gruppo parlamentare “vuole approfondire questa dimensione dell’italicità, ovvero l’italianità coniugata sia con gli occhi degli italiani all’estero che con quella dei tanti stranieri che vivono in Italia o delle tante persone che amano il nostro Paese”, dice a 9colonne Fabio Porta, deputato Pd eletto all’estero, spiegando che l’approfondimento di questa italicità si baserà su “un ciclo di seminari, mettendo al centro la questione economica e demografica: vogliamo sfruttare quel patrimonio che sono gli italiani all’estero per dare una prospettiva di crescita e sviluppo in Italia contro lo spopolamento e per attrarre nuove energie giovani e meno giovani per dare nuova forza all’Italia a partire dalle sue radici all’estero”.

L’Intergruppo

L’Intergruppo Italici “è nato per individuare risposte e strumenti concreti ad alcuni problemi che attanagliano il paese individuando nella diaspora un’opportunità. Anche la congiuntura economica e sociale che vive il paese ci porta a mettere finalmente al centro delle scelte politiche il tema della mobilità”, prosegue Porta sottolineando che è “necessario individuare strumenti opportuni”.

“La politica si mobiliti – chiosa il deputato dem -. Il Sistema Italia si mobiliti”. Il primo appuntamento del ciclo su “Italici su scala globale” è stato organizzato insieme all’associazione “Svegliamoci italici” e al “Comitato 11 ottobre. Sono intervenuti Piero Bassetti (presidente dell’Associazione “Svegliamoci Italici”), Raffaele Marchetti (prorettore dell’Università Luiss), Nicola Mattoscio (economista, presidente dell’Associazione Abruzzo nel Mondo), Carmen Bizzarri (geografa, Università Europea di Roma), Morena Diazzi (direttore generale “Economia della conoscenza, del lavoro, dell’impresa” della Regione Emilia-Romagna), Aldo Aledda (coordinatore del “Comitato 11 ottobre”).

(Redazione/9colonne)

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