La Russa: “La sinistra ha pregiudizi sulla destra al governo” 

Il presidente del Senato Ignazio La Russa sul palco con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la sfilata del 2 Giugno 2023. (Ufficio stampa della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – C’è un pregiudizio sulla destra al governo, da parte della sinistra. Un pregiudizio che si è manifestato anche nella polemica sul presunto saluto fascista durante la parata del 2 Giugno. Ne è convinto il presidente del Senato Ignazio La Russa, che a L’Aria che Tira, su La7, spiega: “La sinistra crede che possiamo essere dirompenti e che gli facciamo finire la festa. Ci può essere la paura che gente come noi sia qui per cambiare le cose”.

Sicuramente, spiega il presidente del Senato “non siamo troppo teneri col sistema di potere che, prima con la commistione Pci-Dc, poi con la sinistra è stata capace, anche quando non governava, di occupare molti spazi di vita culturale e sociale”. Di certo però, sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia “il centrodestra non ha nessuna intenzione di “scardinare un sistema di potere. Sono gli altri ad avere questa paura”.

E sulla questione del 2 giugno, scatenata da una accusa di Michela Murgia, La Russa spiega: “Non si sono accorti che tutti i militari, non solo gli incursori della Marina, fanno il ‘guarda a sinistra’ in quel modo da sempre. Non voglio polemizzare con Murgia che ha il problema serio di tradurre tutto in funzione antifascista, ma nessuno avrebbe detto nulla”.

Il presidente La Russa è anche intervenuto sugli ennesimi, drammatici casi di femminicidio che si sono registrati negli ultimi giorni: “Una cosa che si può fare subito è raddoppiare il numero dei Carabinieri che si occupano di reati di genere: possiamo portarli da 600 a 1200. Ma non basta: se non venisse interpretata male, mi verrebbe voglia di indire una manifestazione di soli uomini perché il femminicidio è una questione di uomini e dobbiamo prenderne coscienza”.

Una battuta anche sulla guerra in Ucraina, tanto per ribadire la posizione dell’Italia: “Non possiamo far pagare la pace a chi è aggredito, serve la piena reintegrazione territoriale della parte dell’Ucraina che è stata aggredita”.

(Redazione/9colonne)

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