Da Feijóo ‘ok’ a un dibattito con Sánchez, il PSOE ne vuole di più

MADRID — La questione dei possibili “faccia a faccia” elettorali tra Pedro Sánchez e Alberto Núñez Feijóo continua a tener banco in Spagna. Dopo che il premier uscente ha proposto “sei dibattiti in sei settimane” prima delle elezioni, oggi il suo principale rivale ha risposto di essere disposto ad accettarne almeno uno. Tuttavia, ha posto delle condizioni. “Forma e contenuti concordati”, ha affermato ai microfoni di Onda Cero.

Ad aprire il dibattito sui dibattiti in vista delle prossime elezioni generali, già programmate per il 23 luglio, era stato ieri proprio Sánchez. “Il Paese merita che queste elezioni siano quelle dei dibattiti democratici”, aveva detto il leader socialista nel corso di un evento organizzato da eldiario.es, “in un momento decisivo, stiamo proponendo democrazia, chiarezza e rispetto”.

Ieri, il Partito Socialista aveva reso noto di aver già accettato per conto di Sánchez quattro dibattiti proposti da altrettanti gruppi del settore dei mass media (RTVE, A3Media, Mediaset e Prisa), sollecitando il Partito Popolare (PP) a fare altrettanto.

Inizialmente, dalla formazione avversaria era arrivata una risposta fredda, con il portavoce per la campagna elettorale, Borja Sémper, che ha definito “eccentrica” la proposta del premier.

Oggi, invece, Feijóo si è espresso in termini diversi. “Spero che il presidente Sánchez accetti un faccia a faccia con il presidente del Partito Popolare, e a partire da lì per favore che lasci i nostri team di campagna decidere il formato”, ha affermato, pur aggiungendo poi che i dibattiti “non vanno imposti”.

Ma se giorno, ora e altri aspetti di questo eventuale “faccia a faccia” non sono ancora stati definiti, dal lato del premier si torna a spingere sull’argomento, chiedendo più di un dibattito. “C’è un interesse sociale e informativo su questi dibattiti”, ha commentato oggi la ministra portavoce del governo Isabel Rodríguez. “Noi siamo aperti al dibattito, sia ai quattro già chiesti, sia ad altri”, ha concluso.

Redazione Madrid

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