Spagna, Sánchez a Feijóo: “6 dibattiti in 6 settimane”. Il PP risponde picche

Feijóo saluta Sánchez el Senato

MADRID — “Sei dibattiti in sei settimane”. Pedro Sánchez lancia una nuova sfida in vista delle elezioni nazionali programmate in Spagna per il prossimo 23 luglio. L’invito è rivolto al popolare Alberto Núñez Feijóo, il suo rivale più quotato. “Il Paese merita che queste elezioni siano quelle dei dibattiti democratici”, ha detto oggi il premier socialista. Ma dal partito dell’attuale capo dell’opposizione, almeno per il momento, rispondono picche. “La Spagna non ha tempo per situazioni eccentriche”, ha detto il portavoce di campagna della formazione, Borja Sémper, “non seguiremo il copione di Sánchez”.

Con l’avvento della nuova settimana, la politica spagnola ha iniziato il riscaldamento pre-elettorale. E Sánchez, in occasione di un evento su fondi europei organizzato da eldiario.es, ha provato a prendere l’iniziativa. “La scelta non sarà tra Sánchez e la Spagna”, ha detto nel corso del suo intervento, inizialmente programmato per vertere sulla questione dei fondi europei. “La scelta è Sánchez o Feijóo. O Feijóo o Sánchez”, ha aggiunto, sfidando il rivale ad accettare sei faccia a faccia prima del voto, uno ogni lunedì e su diversi media. 

“In un momento decisivo, stiamo proponendo democrazia, chiarezza e rispetto”, è stato uno degli argomenti utilizzati da Sánchez per spiegare l’idea, “offriamo dibattiti per conoscere, paragonare modelli, cancellare gli insulti, rivendicare il rispetto”. Nel corso del suo intervento, il premier uscente ha anche precisato di non voler contemplare unicamente la formula del dibattito a due, in quanto “l’era del bipartitismo è ormai superata”.

La risposta del Partito Popolare non si è fatta attendere molto. “Comprendiamo l’ansia del presidente Sánchez, ma gli chiediamo calma”, ha detto Sémper in conferenza stampa. “Sánchez si sente più a suo agio in uno studio televisivo che per strada ad ascoltare i problemi dei cittadini”, ha aggiunto, spiegando poi che il PP punta invece proprio a concentrarsi su questo aspetto e che il Paese “non ha bisogno di sei dibattiti”.

La proposta di Sánchez è stata criticata sia dalla leader di Sumar Yolanda Díaz (attuale vicepremier) sia da quello di Vox, Santiago Abascal: entrambi hanno infatti insistito sull’idea che il modello del “bipartitismo” non sia più attuale nel contesto politico spagnolo di oggi.

Redazione Madrid

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