Ambiente, da M5s mozione per spingere il governo verso l’economia circolare

ROMA. – “L’economia circolare non è uno slogan che possiamo ripetere come ‘decarbonizziamo’, perché poi bisogna farlo realmente. Noi qui cerchiamo di essere costruttivi, perché l’Italia bisogna salvarla tutti insieme, come dice Papa Francesco ‘nessuno si salva da solo'”.

Così Patty L’Abbate, deputata M5S e vicepresidente della commissione Ambiente, che ha illustrato in una conferenza stampa la mozione sull’economia circolare di cui è prima firmataria, presentata dai pentastellati in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente.

Una mozione che intende impegnare l’esecutivo in ben 25 punti, tra cui la piena attuazione della Direttiva europea in materia e del decreto End of Waste, il contrasto del fenomeno del Greenwashing e l’adozione di apposite misure di sostegno finanziare per supportare tale transizione.

“In questa mozione – spiega – noi abbiamo sottolineato soprattutto come bisogna difendere le imprese italiane all’estero: l’Italia è prima nel riciclaggio e a fare materia prima seconda, ma in questi giorni in Europa stanno continuando a decidere sulle nostre tasche, ovvero c’è il rischio che non prenderanno le nostre materie riciclate come primi prodotti, considerandoli rifiuti, e quindi non potremo esportarle”.

“E’ doveroso quindi – sostiene la parlamentare M5S – che il governo si occupi di questi temi e si occupi anche, quando parliamo di economia circolare, di togliere i sussidi ambientalmente dannosi sui quali noi mettiamo 21 miliardi di euro per i combustibili fossili: magari questi soldi potrebbero essere utilizzati per mettere in sicurezza i nostri territori, visto che il cambiamento climatico continua a farsi sentire e crea danni gravi per la salute e per la vita dei cittadini”.

Convertire l’ecologia in economia

L’obiettivo è, più in generale, quello di “convertire l’ecologia in economia”, come ha spiegato Emma Pavanelli, capogruppo M5S in commissione Attività produttive: “Si tratta – sottolinea la deputata parlando dei contenuti della mozione – di punti fermi di una transizione ecologica che il Movimento 5 Stelle aveva già cominciato a fare: dobbiamo continuare in questa direzione e trasformare l’economia circolare in un’economia reale e concreta, creando nuove imprese, posti di lavoro, permettendo ai giovani che vogliono innovare e fare ricerca di poter trovare un luogo fertile e un paese che ha voglia di fare questo cambiamento”.

Secondo Livio De Santoli, presidente Coordinamento Free e prorettore alla Sostenibilità dell’Università La Sapienza di Roma, “il problema non sono solo gli obiettivi sfidanti al 2030, ma gli strumenti e i metodi per raggiungere questi obiettivi: occorre per esempio capire che cosa facciamo con il parco edilizio, molto energivoro. Oppure dobbiamo pensare al fatto che da qui a 7 anni dobbiamo avere 4 milioni di autovetture elettriche pure, mentre attualmente ne abbiamo solo 30 mila. C’è un grande sforzo da fare, che significa crederci o meno alla decarbonizzazione: purtroppo devo dire che il governo non ci crede tanto…”.

(Redazione/9colonne)

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