Feijóo punta a una “maggioranza sufficiente” del PP per governare

Alberto Núñez Feijóo, leader del "Partido Popular"

MADRID — Governare con una “maggioranza sufficiente” per poter “fare le riforme di cui ha bisogno il Paese”. Questo è l’obiettivo a cui punta, in vista delle prossime elezioni generali in Spagna, il leader del Partito Popolare (PP) Alberto Núñez Feijóo il quale non ha intenzione di “perdere neanche un minuto” a parlare di questioni come i probabili patti tra il suo partito e gli ultraconservatori di Vox in diversi territori dopo amministrative e comunali di domenica. “Non è il mio obiettivo”, ha detto. Parole arrivate nel corso di un incontro con imprenditori catalani, dopo che la formazione di Santiago Abascal aveva già fatto sapere di non essere disposta a “regalare voti” al PP.

Una delle prime mosse di Feijóo dopo la decisione del premier Pedro Sánchez di anticipare le elezioni da dicembre al 23 luglio è stata quindi di andare a confrontarsi con il Cercle d’Economia, influente organizzazione che rappresenta industriali della Catalogna. Regione in cui negli ultimi anni i popolari hanno ottenuto risultati ben al di sotto dei loro standard nazionali. In questa sede, il capo dell’opposizione ha fatto mea culpa. “Abbiamo commesso errori in Catalogna? Certo che ne abbiamo commessi”, ha sostenuto, secondo dichiarazioni riprese da vvari media.

Feijóo ha poi detto che se sarà premier non sarà per “afferrarsi” alla carica, ma per essere “utile” al Paese. E si è detto sicuro del fatto che il 23 luglio “si aprirà una nuova tappa” per la Spagna.

Nel frattempo, proprio dalla Catalogna è arrivato un appello finito al centro del dibattito politico: quello del presidente regionale Pere Aragonès (Esquerra Republicana), che ha invitato i secessionisti di Junts per Catalunya (centrodestra) e della Cup (sinistra radicale) e la sinistra di En Comú Podem a costruire con lui “un fronte democratico” in vista delle prossime politiche per ottenere “una grande mobilitazione” elettorale e poter così “difendere la Catalogna” dalla “minaccia” rappresentata da “destra ed estrema destra”.

“Il momento è grave, e servirà massima compattezza”, ha riflettuto il leader catalano nel Parlamento regionale, sostenendo che bisognerà discutere su che “formula” andrebbe adottata per raggiungere il suo obiettivo. “Io sono qui per primo, a disposizione per discutere su queste formule”, ha aggiunto.

Stando a media iberici, il leader catalano ha già iniziato conversazioni con i partiti citati per studiare il da farsi. Ma da En Comú Podem, tuttavia, è già arrivato un  due di picche, viste le distanze politiche di questa formazione in particolare con Junts.

Nel frattempo, anche una delle principali alleate dei ‘Comuns’, la vicepremier e ministra del Lavoro Yolanda Díaz nonché leader di Sumar, ha fatto arrivare un proprio messaggio. “So che ci sono molti democratici e molte persone progressiste che sono scoraggiate e preoccupate. Vi mando un chiaro messaggio di speranza e fiducia: accetto la sfida. Vogliamo conquistare questo Paese”, ha detto in dichiarazioni raccolte da Rtve. La formazione continua a trattare con altri gruppi politici per dar vita a una candidatura unitaria di sinistra.

Redazione Madrid

Lascia un commento