Emilia-Romagna: 42 comuni coinvolti e 10mila sfollati, 250 strade bloccate

Carabiniere con l'anziano sulle spalle,foto simbolo dei soccorsi, Faenza, 16 maggio 2023. ANSA/ STEFANO TEDIOLI

ROMA. – Continuano i disagi in Emilia-Romagna a seguito dell’alluvione che da tre giorni sta sconvolgendo il territorio, con un bilancio drammatico di almeno nove morti e una mattinata che ha visto il Comune di Ravenna emettere un ordine di evacuazione immediata per le zone di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci, a rischio allagamenti per la rottura del Lamone tra Reda e Fossolo.

Cresce, dunque, l’attesa per il Cdm del prossimo martedì 23 maggio, sul quale il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha anticipato che “verrà deliberato lo stato di calamità”. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, invece, si trova oggi in Giappone per il G7, dove ha ricevuto dal primo ministro del Giappone Fumio Kishida, in apertura del bilaterale tra i due, le condoglianze per le vittime.

Mentre crescono i danni e dal governo arrivano le prime ipotesi per gestire la situazione, dagli ammortizzatori sociali per il comparto agricolo al temporaneo rinvio delle udienze, si cominciano a calcolare i danni. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ospite di Rai3, ha infatti affermato che i danni si aggirerebbero a “qualche miliardo di euro”. Una cifra che potrebbe aumentare ancora nei prossimi giorni.

Le maggiori criticità

Sono saliti a 42 i Comuni coinvolti, da Bologna a Rimini. Lo ha fatto sapere nel briefing con la stampa la vicepresidente Irene Priolo: “Confermiamo la cifra di 10mila sfollati, di cui 2600 ospitati in palestre e punti di assistenza: sottolineiamo che questo momento deve essere di accoglienza temporanea, lavoreremo per una sistemazione dignitosa per tutti ma la logistica è difficile, perché al momento ci sono ancora le acque alta”.

Priolo spiega che “abbiamo aperto il Cavo Napoleonico, che fa defluire le acque del Reno nel Po, e sono state riversati 25 milioni di metri cubi di acqua nonostante 21 corsi di acqua tracimati: per dire quanta acqua dobbiamo portare via…”. Sono 250 le strade chiuse in maniera permanente, 400 contando quelle bloccate “a causa delle 300 frane attive” sottolinea il presidente Stefano Bonaccini:

“Le piogge dei prossimi giorni non ci preoccupano tanto per l’ulteriore allargamento dei fiumi ma perché contribuiranno alle frane in montagna” aggiunge Priolo. Le maggiori criticità a livello di dissesto si registrano al momento nella parte appenninica di Forlì e Cesena, con frazioni isolate: Enel sta intervenendo per ripristinare l’elettricità “e dobbiamo capire il fabbisogno per l’approvvigionamento di derrate alimentari”. Da questa sera sarà attivo un numero verde unico per le richieste di assistenza.

(Redazione/9colonne)

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