Il progetto italiano ‘MicroDanze’ svela al pubblico nuove dimensioni reali e virtuali

'Microdanze'_IIC Madrid_Fondazione Nazionale della Danza e Aterballetto
'Microdanze'_IIC Madrid_Fondazione Nazionale della Danza e Aterballetto

MADRID — Balli reali, balli virtuali. È un progetto innovativo e coinvolgente quello presentato ieri presso l’Istituto Italiano di Cultura (IIC)di Madrid: “un’esposizione danzata” in grado di sorprendere il pubblico con una messa in scena “di prossimità” che unisce talento artistico e tecnologie. Curata dalla Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, primo e unico Centro Coreografico Nazionale in Italia, l’iniziativa, intitolata ‘MicroDanze’ è stata inserita nel ciclo ‘In scena a palazzo’, la serie di spettacoli ospitata periodicamente nella sede dell’IIC.

Nello specifico, ‘MicroDanze’ consiste in una serie di brevi performance di ballo in cui viene superata la dinamica “classica” di palcoscenico e di distanza tra spettatore e interpreti. L’iniziativa è concepita come un progetto “poliedrico” e adattabile a seconda della location in cui viene ospitato, “un percorso” che può cambiare di volta in volta, ha spiegato Gigi Cristoforetti, direttore generale e artistico della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto. “Non esiste lo spettacolo ‘Microdanze'”, ha aggiunto per far capire come vada considerata più come una formula concettuale che come una rappresentazione tradizionale.

A Madrid, “l’esposizione danzata” è stata sviluppata in due segmenti: una performance “fisica” di circa 6-7 minuti di durata con un “passo a due” dei ballerini Vittoria Franchina e Edoardo Brovardi, curato da Diego Tortelli, e due rappresentazioni virtuali fruibili attraverso visori oculus VR, di circa 20 minuti di durata complessiva

Quest’ultima parte è stata quella che più ha sorpreso il pubblico presente. Facendo passare di volta in volta solo dei piccoli gruppetti, ogni spettatore veniva fatto accomodare su una sedia e munito di visori e cuffie: a quel punto, iniziava un’esperienza immersiva con cui il pubblico veniva catapultato in una dimensione virtuale senza i riferimenti abituali.

La prima di queste performance virtuali è la microdanza ‘Meridiana’ di Diego Tortelli, nella quale lo spettatore si troverà nella Farmacia Storica settecentesca dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena, finendo al centro di un gioco tra scienza e natura, tra umano e divino interpretato da due ipnotiche danzatrici.

L’altra è invece la microdanza ‘È pericoloso non sporgersi’ di Francesca Lattuada, con la quale il pubblico è trasportato in una cella del Padiglione Lombroso dell’ex ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e incontrerà una straordinaria contorsionista.

“Questo progetto mette al centro il contatto di prossimità, di vicinanza con gli interpreti”, ha spiegato Cristoforetti. “Abbiamo pensato quasi una ventina di microdanze, con diversi coreografi, e generalmente le mostriamo solo in occasioni molto particolari come questa”.

Da parte sua, la direttrice dell’IIC Marialuisa Pappalardo ha sottolineato come quello di Madrid sia il primo Istituto italiano di cultura a ospitare ‘MicroDanze’. “Ringrazio FND/Aterballetto per aver accolto il nostro invito” ha dichiarato, aggiungendo: “Il messaggio trasmesso è molto forte: si propone una  riflessione sulla libertà della danza e sulla possibilità reale di poterla vivere – nella creazione, nell’interpretazione e ora anche nella fruizione, davvero senza barriere e confini”.

F. R. / Redazione Madrid

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